E’ arrivato sette anni fa dal pianeta cinema, quasi spaesato in un mondo a lui del tutto sconosciuto. Con il passare del tempo, quel mondo si è messo in testa di volerlo cambiare, rivoluzionare. Attraverso le sue idee – spesso innovative, talvolta discutibili – e modi che per certi versi ricordano i vulcanici presidenti di una volta. In pochi gli hanno dato ascolto concretamente finora, ma ad Aurelio De Laurentiis non importa.
Lui, nel frattempo, in sei stagioni piene (la prima, cominciata di fatto a settembre, non fa testo) si è tolto lo sfizio di portare il suo Napoli dalla Lega Pro alla Champions League riconsegnando al calcio italiano una sua gloriosa interprete di nuovo al massimo dello splendore. I risultati gli danno ragione, il suo stile in termini di comunicazione lo espone costantemente a critiche e polemiche.
Schietto, plateale, egocentrico, arrogante, colorito. C’è un po’ di tutto nel dna del produttore cinematrografico. A volte sembra quasi di ritrovarsi davanti ad uno dei personaggi dei suoi cinepanettoni, costantemente fuori dagli schemi, sempre pronto a far discutere. Il clamoroso sfogo che ha rubato la scena nella serata del nuovo calendario della Serie A è solo l’ultima chicca di una lunga serie di uscite sopra le righe. Ecco la Top 10 firmata De Laurentiis…
Gennaio 2008 – Scambio di cortesie negli spogliatoi con Edy Reja
Si parte da lontano, dal Napoli targato Edy Reja. Al termine di un rocambolesco 2-2 casalingo contro la Lazio, il patron scese nel ventre del San Paolo dove – stando ai ‘si dice’ – ebbe un duro confronto con il tecnico friulano. “Non ti metto le mani addosso solo perchè sei vecchio, ma ti licenzio“, tuonò DeLa. “Si cerchi pure un nuovo allenatore“, rispose Reja. La separazione tra i due, in realtà, arrivò soltanto un anno più tardi. E il loro rapporto, oggi, è di quelli speciali.
Dicembre 2008 – Le strane abitudini delle donne d’oltremanica
Come respingere al mittente le voci sull’interessamento dei club inglesi per Hamsik e Lavezzi? Semplice: lavorando ai fianchi dell’avversario, colpendolo di sorpresa, lì dove non si aspetta di essere infilato. Sullo stile di vista, ad esempio. De Laurentiis sconsigliò così il trasferimento in oltremanica ai suoi talenti: “Se qualcuno vuole andare in Inghilterra vada pure, ma sappia che si vive male, si mangia male e le donne non si fanno il bidet“.
Giugno 2009 – La dolce vita partenopea del Pocho Lavezzi
Il rapporto tra il Napoli e Lavezzi ha vissuto una grande crisi nella tarda primavera del 2009, quando il Pocho scalpitava dando la sensazione di voler lasciare il Golfo. In un clima già piuttosto teso, De Laurentiis scelse un approccio non esattamente delicato alla questione, chiamando il giocatore ai suoi doveri: “Se sei un atleta non vai a prostitute e a bere di notte. Non ci posso fare nulla se uno fa ogni volta le quattro del mattino, se beve e va a puttane“.
Agosto 2009 – Sinceri consigli per gli acquisti a mister Donadoni
Quell’estate De Laurentiis condusse un mercato da protagonista. Solo un tassello mancava all’appello, un esterno sinistro di centrocampo naturale, non adattato. Richiesta che Donadoni fece trapelare anche a mezzo stampa, raccogliendo la piccata replica del presidente: “Donadoni ha detto che vogliamo acquistare un esterno sinistro? Lo comprasse lui. Se lo compra lui, va bene“. Cinque mesi più tardi in azzurro arrivò Dossena. In panchina non c’era più Donadoni.
Agosto 2010 – La voglia matta di ben figurare in Europa League
Il Napoli è reduce dall’esordio nella scorsa Europa League: vittoria di misura sull’Elfsborg al San Paolo e buone possibilità di passare il turno. La prospettiva di fare strada su scena continentale – nonostante la qualificazione a lungo inseguita nel campionato precedente – non pare stuzzicare la fantasia del produttore cinematografico: “Europa League? Non mi interessa un cazzo di questa competizione, grazie a Blatter ed a Platini non conta più nulla“.
Gennaio 2011 – Bandiera bianca dinanzi al volere del Cavaliere
A metà dello scorso campionato il Napoli demolisce la Juventus al San Paolo per 3-0 e veleggia nelle zone alte della classifica. C’è anche chi inizia a nominare con insistenza quella famosa parolina, Scudetto. DeLa, però, non ne vuol sapere. E non per motivi scaramantici: “Credo allo Scudetto? Assolutamento no. Il titolo lo vuole Berlusconi e farà di tutto per portarselo a casa. Contro Berlusconi non c’è niente da fare“. L’allusione è alle numerose decisioni arbitrali discusse che hanno caratterizzato l’ultima Serie A.
Luglio 2011 – Velata insofferenza alle domande sui tre gioielli
L’estate che stiamo vivendo è quella di massima esposizione mediatica per De Laurentiis, spesso protagonista in conferenza stampa o davanti alle telecamere. In occasione della presentazione di Inler, risponde così alla domanda di un giornaista della Gazzetta dello Sport sulle voci di mercato relative ad Hamsik, Lavezzi e Cavani: “Se i gioielli vanno via, vanno via solo per gli assist continui che una iettatrice Gazzetta dello Sport sta facendo. La tua è una domanda che rompe soltanto i coglioni“.
Luglio 2011 – L’amichevole consiglio al procuratore di Lavezzi
I rumors di mercato continuano a vedere protagonisti i giocatori del Napoli. In particolare Lavezzi, con lo stesso De Laurentiis a rimarcare frequentemente la presenza di una clausola rescissoria nel suo contratto che ne rende incerta la permanenza in azzurro. Decisivo potrebbe essere il ruolo del procuratore dell’argentino, a cui il patron si rivolge così: “Se Mazzoni fa lo scemo gli stritolo le palle“.
Luglio 2011 – Il miglior giocatore del pianeta è un cretino
Dal ritiro di Dimaro è arrivata anche la battuta che ha fatto il giro del mondo. Quella sul rendimento di Leo Messi in Copa America, competizione ritenuta quasi di troppo da De Laurentiis: “Messi è un cretino che accetta di ander lì. Se fossi Messi direi ‘Non mi vengo a sputtanare e a fare la vetrina per quattro coglioni che non sanno come farmi giocare‘”. Pochi giorni fa la doverosa rettifica: “Il cretino è Batista che non sa sfruttarlo“.
Luglio 2011 – Brutti scherzi da calendario e fuga in motorino
L’ultimo capitolo è ancora fresco. De Laurentiis vorrebbe un calendario studiato in modo da non sovrapporre i match clou alle sfide di Champions, e alla visione di Napoli-Milan alla terza giornata della nuova Serie A va su tutte le furie: “Me ne vado, siete delle merde, torno a fare cinema. E’ una vergogna, è tutto pilotato, mi vergogno di essere italiano“. La sua fuga in motorino sembra una scena da film. Invece è tutto vero.
Fonte: Goal.com
La Redazione
S.D.
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