Dove sono finite le «scelte di cuore»? Sono evaporate col tempo, trascinate via dagli interessi, ma resistono in luoghi sacri dove lo sport sa ancora emozionare. Benvenuti a Napoli, oasi di felicità in cui le lacrime non si programmano e quelle di Pepe Reina, dopo Napoli-Atalanta, sono semplicemente le ultime, s’affiancano ad altre storie. Dal calcio al basket, nel ventre di una città che afferra il cuore dei professionisti e li conquista con la sua rara semplicità. «Reina ha dimostrato coi fatti di essere un uomo vero, coerente con le sue interviste, con quello che ha sempre detto sui napoletani. Non era facile rifiutare il Psg». Lo ha detto, e lo pensa sinceramente, Roberto Maggio, classe ’90, capitano del Cuore Napoli Basket, simbolo della rinascita di una squadra che s’appresta a vivere il campionato di A2 conquistato con merito. Maggio è un play, un napoletano, un proprietario di un sogno che s’è realizzato nel 2016. Cos’altro? «Un uomo felice. Lo scorso anno sono tornato a Napoli dopo sette lunghi anni, rifiutando altre offerte, altre possibilità. Ci avevo sempre sperato, senza riuscirci. Tutto dipendeva da circostanze che non si sono mai verificate. E’ stata…una scelta di cuore». Con una tifoseria del genere, fare «una scelta di cuore» è quasi un obbligo morale. «È così. La città di Napoli ha sempre dimostrato di avere un cuore enorme. Giocare in una piazza del genere è fantastico. Solo chi lo ha vissuto sulla propria pelle sa quanto possa essere gratificante e per me, napoletano e capitano, è ancora più bello». Però Reina è spagnolo. «Ma la provenienza non conta. Puoi essere spagnolo, argentino, americano: non cambia nulla. Chi viene qui si trova bene, e non vuole andarsene. La passione dei tifosi è il vero segreto dello sport a Napoli. I tifosi fanno sentire tutti a casa, ed è bello. Questa città ti entra dentro, ti conquista. Reina poteva accettare tanti soldi e giocare in una grande squadra, dove c’è Neymar, che lotterà seriamente per vincere la Champions. Invece ha scelto di restare qui, e domenica s’è commosso perché ha avvertito ancora una volta l’affetto del pubblico». È capitato anche a voi dopo la promozione in A2? «Inevitabilmente. A Cassino erano presenti quattromila napoletani e tanti ancora avevano riempito il PalaBarbuto per i play off. È stata una giornata fantastica ma è stupendo sempre vivere lo sport a Napoli, che sia calcio o basket. Commuoversi è semplicemente inevitabile». Il Napoli calcio riparte da Reina per lo scudetto, il Napoli basket conferma Maggio e punta a…? «L’obiettivo è la salvezza. Non era facile salire in A2, abbiamo una società seria che s’è messa a disposizione di questa città per restituirle il basket che conta. Siamo una squadra giovane, lavoreremo con tanta umiltà, sempre col sorriso, divertendoci. Un po’ come accaduto lo scorso anno: con grande voglia, senza porci limiti…».
Fonte: Fabio Tarantino per il Roma
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