La Juve Stabia si salva all’ultimo istante con una zampata di Sau, alla sua tredicesima marcatura. Neppure il più speranzoso ultrà avrebbe forse sperato tanto. La rete di Danilevicius quando mancavano soli 8 minuti al 90’ aveva ridestato sì un pizzico di ottimismo, ma poi il Crotone, protagonista di una grande prestazione, aveva smorzato gli ardori gialloblu guadagnando secondi preziosissimi.
L’esordiente tecnico calabrese Drago era lì lì per togliersi lo sfizio di battere in casa sua il suo ex allenatore al Chieti, da cui si era staccato non senza polemiche. Ma ecco in azione Raimondi per l’ultimo, disperato assalto, il giovanotto si incunea a sinistra e mette in mezzo, dove la faina è pronta ad azzannare la preda, in stirata il bomber Sau arpionava un pari forse immeritato ma che va a compensare qualche recente ruzzolone anch’esso immeritato della Juve, come la sconfitta di Verona. Dopo tre successi consecutivi interni, ecco gli stabiesi fermarsi al Menti ma, per come è maturato, è evidente che il punto è oro colato, specie alla vigilia dell’ostica trasferta a Brescia in calendario martedì prossimo.
Appena le squadre fanno il loro ingresso sul terreno di gioco, la curva sud srotola la gigantografia ed uno striscione dedicati a Nino il giovane ultrà deceduto per un incidente di moto e al centro di una accesa polemica in settimana che ha visto contrapposti società e tifosi veronesi e stabiesi. In campo non c’è la solita Juve Stabia, almeno quella spigliata e sicura delle gare prenatalizie.
Carente la spinta dalle fasce, mentre a centrocampo il reparto gialloblù denota vistose pecche organizzative. Il Crotone non è rinunciatario, ha un bel fraseggio, fa scorrere la sfera con trame veloci, insomma, è complesso scorbutico, molto più del previsto. La Juve non riesce a venirne a capo. Tranne una conclusione di Scozzarella in avvio di ostilità, nessun altro sussulto. Al 24’ calabresi in vantaggio con l’immancabile Calil. Gli stabiesi non abbozzano una reazione decente, sono impotenti di fronte all’organizzazione di gioco degli avversari. Poco dopo, anzi, a seguito di uno svarione di Danucci, è Florenzi a rendersi pericoloso. Per la Juve, solo una percussione di Cazzola fermata irregolarmente da Eramo. Si va al riposo, dopodiché Braglia avvia la girandola delle sostituzioni. Al 18’ Erpen di sinistro a volo su servizio di Biraghi, tiro scentrato. Quindi, un’opportunità per Sau che un difensore pitagorico sventa in angolo con un tuffo: petto o mani? L’arbitro opta per la prima ipotesi.
Velleitaria e sterile l’azione offensiva dei padroni di casa, che deve stare accorta alle supersoniche ripartenze dei calabresi. E, dopo averne frustrate un paio in extremis, ecco ancora Gabionetta uccellare Biraghi: volata sull’out destro e delizia per Calil puntuale nel capitalizzare il regalo. La frittata è fatta, i minuti che mancano sembrano scorrere interminabili, anche perché la Juve non regala sussulti. Ed, invece, al 37’, ecco la fiammata in virtù di una felice intuizione di Sau trasformata di testa dal compare di reparto Danilevicius. Le speranze stabiesi sono alimentate dall’erroraccio del neo entrato Mazzotta, che riesce a sbagliare un gol già fatto. Il Crotone prende tempo, la Juve non punge, fino a quando Sau, compie il miracolo.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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