Una carezza ai tifosi, «perché ci hanno acclamato sino alla fine». Una promessa, «puntare sulla finale di Coppa Italia». E un fiume di rabbia mista a rimpianti, per quello che poteva essere e non è stato. Fuori dall’Europa, per la seconda volta. E sa di beffa atroce, per Lorenzo Insigne, salutare anche l’Europa League. Coppe stregate per gli azzurri, sempre alla ricerca di quel gol in più che avrebbe fatto la differenza. Il gol che non è arrivato con l’Arsenal nell’ultima giornata della fase a gironi di Champions, così come non era arrivato prima negli altri scontri diretti e allora, chissà… Quel gol che non è arrivato ieri sera, quando Pandev aveva già sbloccato il risultato e Benitez aspettava solo di piazzare il secondo colpo per stanare il Porto, costringerlo ad aprirsi una volta tinta d’azzurro la situazione e la qualificazione. Quel gol, infine, che non era arrivato all’andata, all’inizio della ripresa: una, due, tre occasioni nel giro di pochi minuti, prima che Jackson Martinez punisse il Napoli nel suo momento migliore, mettendo Castro nelle condizioni ideali per venire a fare barricate al San Paolo. Aspettando ancora il momento migliore del Napoli per colpirlo al cuore. Quel gol Lorenzo Insigne l’ha cercato subito: dopo pochi minuti, impensierendo Fabiano, e poi prima dell’intervallo, quando si era già sull’uno a zero, dando l’illusione, solo l’illusione, del raddoppio azzurro e di una rete pronta a gonfiarsi. E invece…
AMAREZZA – E invece quel gol in più non è arrivato. Fuori dall’Europa League come dalla Champions, e nel rammarico non c’è classifica, non c’è distinzione. Anche se… «Dispiace uscire da una competizione europea, abbiamo avuto sfortuna quest’anno. Dispiace più per la Champions o per l’Europa League? Dal girone di Champions siamo stati eliminati pur avendo ottenuto 12 punti. In Europa League contro il Porto abbiamo avuto tante occasioni. Dobbiamo essere più cattivi sotto porta e segnare più gol, merito anche del portiere che ha fatto grandi parate». I rimpianti di ieri sera si mescolano con quelli di una settimana prima al Dragao: «La partita è stata sicuramente condizionata dal risultato dell’andata. Se avessimo giocato così anche il Portogallo, sicuramente non sarebbe finita uno a zero per loro». Una delusione condivisa con gli altri azzurri che condividono su twitter il loro stato d’animo: «Meritavamo di più per quanto abbiamo creata, siamo usciti dalla Champions e dall’Europa League con sfortuna», cinguetta Mertens. Gli fa eco Ghoulam: «Abbiamo attaccato per tutta la partita e abbiamo avuto tante occasioni per segnare il 2-0». Invece ha fatto gol il Porto, di nuovo quando il Napoli sembrava avere la partita in pugno e poi è andata come è andata.
FUTURO – Ora il futuro, la finale di Coppa Italia a maggio contro la Fiorentina, altra grande delusa finita fuori dall’Europa League. E poi il campionato, la rincorsa al secondo posto: il terzo vale i play off di Champions League ma meglio non correre rischi. «Ci concentreremo sulla finale – promette Insigne – ma intanto ce la metteremo tutta per rimontare sulla Roma».
Fonte: Corriere dello Sport
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