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Carnevale: «Edinson poco lucido, eviti di stancarsi correndo troppo»

Il dirigente dell’Udinese: «Mi sacrificavo anch’io nel Napoli, ma allora segnavano Maradona e Careca»

Andrea Carnevale, dirigente dell’Udinese, ha vinto due scudetti e una coppa Uefa con il Napoli.

Cavani non segna da 8 partite e 42 giorni: come spiega la sua crisi?
«Credo che sprechi troppe energie e questo condiziona la lucidità sotto porta. Fa parte del suo Dna rincorrere gli avversari, tuttavia in certi momenti della stagione bisogna gestirsi meglio».
Il problema di Cavani è di natura fisica.
«È fisiologico avere momenti di flessione per uno come lui che non si ferma mai. Anche a Verona ha rincorso l’avversario, ho visto che si sacrifica e corre molto. Tuttavia ha perso lucidità in zona gol forse perché ha meno brillantezza del solito, ma passerà».
Anche Carnevale nel Napoli si spendeva molto in copertura.
«Era l’unico modo per giocare, me lo diceva chiaramente Bianchi. Per il lavoro enorme che facevo era inevitabile perdere qualcosa in zona gol, ma nel mio caso finalizzavano Careca e Maradona. Il problema del Napoli è che se non segna Cavani nessuno fa gol».
Il Napoli è Cavani-dipendente?
«È chiaro che se non girano i campioni tipo Hamsik, Pandev e, soprattutto, Cavani, il Napoli fa fatica a vincere. Edi secondo me patisce anche troppo la responsabilità, che è duplice. Non solo non riesce più a segnare ma forse capisce che senza i suoi gol il Napoli non vince mai. E queste pressioni sono molto pesanti, forse lui le paga. Sarebbe il caso di distribuirle su più calciatori. Ci fosse stato Lavezzi, il Pocho si faceva carico di qualche responsabilità».
Le voci di mercato, inoltre, possono distrarre Cavani?
«A Napoli tutto è amplificato, però quando mi capitava me ne fregavo. Se vieni seguito dal Manchester o dal Real ti può far solo piacere, non credo condizioni Edi, che è un ragazzo sempre concentrato, so che ci tiene molto a vincere col Napoli, di cui ne ha sposato in pieno il progetto».
Carnevale che consigli intende dare a lui e al Napoli?
«Sarà sempre dalla parte di un attaccante come Cavani: bisogna comprenderlo e non criticarlo, perché sarebbe come criticare Maradona, anche se lui non è Diego. La piazza deve stargli vicino, lui deve stare tranquillo, non sentirsi in colpa e provare a gestire le forze. In questo momento nella sua prestazione è meglio fare tre scatti in meno in difesa e tre scatti in più in attacco».

Fonte: Il Mattino

La Redazione

P.S.

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