Caos in casa rossonera in vista del derby di domenica con l’Arzanese a Frattamaggiore. Solo un miracolo potrà evitare la seconda retrocessione di fila e il ritorno tra i dilettanti, senza escludere il rischio della scomparsa del calcio a Sorrento. Dopo le dimissioni dell’amministratore unico Francesco D’Angelo (titolare del 97 per cento delle quote sociali) e l’apertura della procedura di liquidazione della società Sorrento Calcio srl, ormai ufficiale è la rottura tra i fedelissimi della curva nord con Simonelli, i giocatori e la dirigenza.
Da ieri, inoltre, circola la voce di una fiducia a tempo per lo stesso Simonelli. «In caso di sconfitta, ci saranno novità nella gestione tecnica», ha dichiarato il patron Paolo Durante, presidente del club con Franco Ronzi, che ha precisato. «Io, Ronzi e la Msc non abbiamo quote di proprietà nella società Sorrento Calcio srl messa in liquidazione: siamo soltanto sponsor e ci limiteremo a onorare gli impegni assunti fino al prossimo 30 giugno». La dirigenza aspetterà l’esito del derby con l’Arzanese per decidere se Simonelli resterà alla guida della squadra. Infatti, se il Sorrento perderà a Frattamaggiore, verrà chiuso il rapporto con il Professore e ci sarà un altro ribaltone sulla panchina rossonera con il ritorno dell’ex allenatore della Primavera del Genoa, Luca Chiappino, esonerato dal club a fine novembre dopo cinque sconfitte consecutive. Momento difficile per Simonelli e per la squadra anche perchè i fedelissimi della curva nord, dopo un incontro vivace di quattro rappresentanti dei tifosi con il tecnico e i giocatori, hanno fatto sapere che non seguiranno più la squadra in trasferta (a cominciare da domenica) e si riservano di adottare la stessa decisione per le restanti partite casalinghe. L’incontro, chiesto in passato da Simonelli, è stato caldeggiato dalla dirigenza invitando i tifosi nella sala stampa dello Stadio Italia. Sono subito venute a galla, però, le polemiche covate dai tifosi verso Simonelli e le accuse di scarsa personalità ai giocatori. Al tecnico, a parte le quattro sconfitte di fila delle ultime settimane, i tifosi hanno rimproverato di avere fallito la B, tre anni fa, con la squadra di Paulinho, Togni ed Erpen, e una dichiarazione rilasciata quando, in seguito, tornò a sedersi sulla panchina del Benevento: «Qui – disse – mi sento a casa mia».
Il faccia a faccia tra i rappresentanti dei tifosi (da una parte), tecnico e squadra (dall’altra), invece di pacificare gli animi, ha ottenuto l’effetto contrario. I fedelissimi, anzi, hanno espresso perplessità pure sulle scelte operate dalla dirigenza negli ultimi due anni. Inutile dire che la scelta più contestata è il ritorno di Simonelli a fine novembre. In questo clima si va verso il derby di Fattamaggiore con l’Arzanese, partita decisiva per l’obiettivo di restare in Lega Pro.
Fonte: Il Mattino
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