Per la prima volta dal 1951 il Gran premio Lotteria di Agnano non si correrà in primavera. La corsa dei campioni nel calendario internazionale è programmata per il 6 maggio, ma non ci sono più i tempi tecnici per disputarlo in questa data. L’ippodromo è chiuso definitivamente da quattro mesi e per renderlo agibile, dal momento della riapertura sarebbero a malapena sufficienti trenta giorni di lavori. Ma dell’eventuale riapertura fino ad oggi purtroppo non ci sono tracce. Il Lotteria di maggio ad Agnano a questo punto, a meno di miracoli, sì è volatilizzato. E lievitano di giorno in giorno le candidature per organizzare il Gran premio lontano da Napoli. Con lo stop del trotto a Milano, Roma e Napoli, la parte del leone la sta facendo l’ippodromo di Torino i cui dirigenti non hanno mai nascosto di essere pronti anche ad ospitare il Lotteria. Nell’ultima settimana si sono fatti avanti anche l’ippodromo di Taranto (con un comunicato ufficiale del presidente dei proprietari pugliesi) e quello di Foggia, scavalcando di fatto gli impianti di Pontecagnano e del Garigliano, molto più vicini a Napoli, che pure vantano una pista di mille metri. Tra gli appassionati c’è chi candida Aversa, rispolverando le origini del Lotteria quando ad Agnano c’era una pista piccola. E non manca un’indiscrezione che in questo momento però sembra fantaippica: la riapertura provvisoria nella capitale di Tor di Valle. L’area è destinata alla costruzione dello stadio della Roma, ma nell’attesa – che non sembra breve – di perfezionare i progetti, l’ippodromo potrebbe riaprire e ospitare anche la corsa italiana più prestigiosa.
Per il momento però il Lotteria da Agnano non traslocherà. Il ministero delle Politiche Agricole, su pressione anche del Comune di Napoli, sembra intenzionato a congelarlo. In pratica si opterebbe per un’inversione del calendario tra il Lotteria che slitterebbe dalla primavera all’autunno e il Freccia d’Europa anticipato a maggio. Si salverebbe il Lotteria (nessuno osa ipotizzare che ad ottobre Agnano sia ancora inagibile) sacrificando il Freccia d’Europa che verrebbe disputato a maggio in un altro impianto, verosimilmente a Firenze, premiando così i nuovi proprietari delle Cascine che sono riusciti a riportare alla ribalta in poco tempo un ippodromo che aveva percorso l’identica via crucis di Agnano.
Intanto domani i dipendenti dell’ippodromo (77 in pianta stabile e 44 part-time) ritorneranno a protestare con un presidio in piazza Municipio mentre i rappresentanti dei lavoratori saranno riscevuti in Comune. «Non riusciamo a comprendere tutta questa perdita di tempo – spiegano i sindacati Slc Cgil, Fisascat Cisl e Uilcom Uil -. È interesse dei lavoratori ma anche della città recuperare un’area così importante». Il Comune, in un verbale stilato a fine febbraio, aveva fissato due punti chiave: una gara europea per assegnazione dell’area e, nelle more, la ricerca delle «migliori modalità trasparenti e condivise affinché l’ippodromo non debba chiudere l’attività». Ma le soluzioni «condivise» sembrano ancora lontane, nonostante l’uscita allo scoperto di una cordata di imprenditori napoletani disposti a gestire provvisoriamente la struttura.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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