Nel corso del suo editoriale il giornalista Michele Criscitiello ha dure parole per Paratici e Maurizio Sarri. Ecco le sue parole:
“Ci andavamo piano con i giudizi e ci andiamo ancora molto cauti perché la brutta figura (giornalistica) con la Juventus è sempre dietro l’angolo. Ha talmente tanti fuoriclasse che da domani può svegliarsi e iniziare a macinare vittorie su vittorie sia in campionato sia in Champions League. Il gioco al massacro del web è, ormai, noto a tutti. Prendono tre righe da un editoriale, tra sei mesi, e ti presentano il conto dimenticando che oggi tutti bocciano Sarri e disintegrano Paratici. Il calcio è così. Non c’è equilibrio ma soprattutto alla Juventus non si può aspettare. Ed è giusto. Allegri così vince anche senza giocare e, se prima tutti volevano la sua testa perché non c’era lo spettacolo, oggi lo rimpiangono. Strano mondo il calcio. Detto questo, bisogna giudicare di settimana in settimana e non possiamo tirare una linea solo a fine stagione. Sarebbe semplice. Abbiamo detto che questo scudetto lo avrebbe potuto buttare solo la Juventus ed è così. Il problema è che lo sta facendo davvero. Sarri ha bisogno di tempo ok, ma qui tempo non c’è. La Juve almeno in Italia deve confermare quello che ha fatto con Allegri senza se e senza ma. Partite sporche che prima si portavano a casa, oggi con Sarri le perdi. Lo spettacolo non c’è e non ci sono neanche i risultati. Forse, in estate, c’è stato poco dialogo tra Sarri e Paratici ma se la società prende un allenatore e poi gli affida calciatori con caratteristiche diverse rischia di fare un testacoda. Non è il caso dei bianconeri che restano in carreggiata ma questa squadra ha un problema. Ed è chiaro a tutti. Il mercato di Paratici, da single, non sta portando i frutti sperati. Senza Marotta, questa sarebbe dovuta essere la stagione della consacrazione per Fabio che a quanto pare non ha trovato in Nedved quello che Marotta aveva trovato in lui. E quando una coppia scoppia, chi più chi meno, ci perdono sempre entrambi. Marotta all’Inter, ad esempio, non trova in Ausilio quello che aveva nel primo Paratici. Qualche responsabilità ce l’ha anche Andrea Agnelli che non ha gestito benissimo il post Marotta e forse neanche il passaggio da Allegri a Sarri. Questa Juventus è anonima. Un piatto di pasta senza sale, un branzino con troppe spine. Se contiamo i punti lasciati per strada da questa squadra viene da fare serie riflessioni. La fortuna, e la bravura, è che almeno in Europa si è andati in scioltezza”.
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