Prima di ieri pomeriggio c’era ancora chi parlava di terzo posto per l’Inter. L’Atalanta, alla quale manca un rigore evidente, ha riportato tutti sulla terra. Ranieri ha delle colpe, ma quelle principali sono della società, dove è previsto un repulisti generale. Cosa fare di Marco Branca, probabilmente l’unico in Italia ad avere un contratto da dirigente d’azienda e non da direttore sportivo? Cosa e come fare con Piero Ausilio, valido collaboratore per il settore giovanile, ma anche lui quasi bruciato dalle fiamme della prima squadra ed in scadenza di contratto? C’è bisogno di un intervento del Presidente Moratti, deciso e forte, come se in palio ci fossero le quote della Saras. Abbiamo, ad oggi, solo una certezza: le 10 giornate di Ranieri. Tante ne mancano al termine della stagione. Le tre mosse del Presidente, consigliate, per rivoluzionare questa squadra. Un nuovo allenatore, preferibilmente non più giovane della maggior parte della rosa (vedi Villas Boas al Chelsea, “tradito” da Drogba, Terry e Lampard). Un direttore generale, uno solo, che faccia tutto, da ds e da dg, che scelga i giocatori e che parli con loro, senza passare dal Presidente. Ringraziare Milito, Maicon, Cambiasso e Zanetti, dar loro una medaglia nerazzurra, ma ripartire da calciatori freschi e che non chiamino direttamente il Presidente, quando ci sono problemi nello spogliatoio. Acquistare giovani di valore, prendere calciatori che conoscano già il nostro campionato e puntare maggiormente sul campionato francese e meno su quelli sudamericani, oggi mercato troppo costoso e poco conveniente per le tre grandi d’Italia.
Milano è divisa in due, anche se il recente passato premia l’onda nerazzurra del naviglio. I 25 anni di gestione Berlusconi parlano da soli. Il Presidente, prima di Parma, mancava ad una trasferta del Milan dal 2007 ad Atene in Champions contro il Liverpool, ma il numero 1 effettivo di Via Turati è sempre lì, ad urlare, gioire, impazzire, litigare ed investigare. In sede al Milan se cade uno spillo, Galliani già conosce il colpevole. A Milanello se bisogna cambiare il guardiano, Galliani ha già il sostituto. Bisogna dargli atto delle strategie indovinate e di quelle non ascoltate. Ha sbagliato il colpo Taiwo e glielo abbiamo rinfacciato dal primo giorno. Oggi bisogna dargli atto di aver indovinato la mossa del semi-sconosciuto Allegri. Abbiamo deriso Emanuelson, oggi sta facendo i numeri da circo; bravo anche il mister a non aver ascoltato la critica (noi in primis). Su Pato-Tevez aveva compiuto un affarone da circa 45 milioni di euro ma poi una telefonata lo ha fatto tornare indietro con la valigia vuota. Abate è uno dei terzini più forti d’Italia, Ibrahimovic a quelle cifre è stato un acquisto a 5 stelle. In Europa i rossoneri sono stati sfortunati, via le false dichiarazioni! Non è detto che il Milan esca, occorrono due miracoli, se però ai quarti si becca il Barcellona, vuol dire che a Nyon è meglio andarci con la cravatta gialla. Il braccio destro di Galliani, Ariedo Braida, passa spesso in secondo piano, ma se oggi il Milan si candida seriamente alla conquista del secondo tricolore consecutivo lo si deve soprattutto ad una dirigenza che ha saputo sopperire ai numerosi impegni della proprietà, tenendo sempre ai massimi livelli il club, ancora il più titolato al mondo.
E’ stato il week-end degli addii. Mentre scriviamo, a Firenze hanno comunicato che a fine stagione Corvino andrà via ed il contratto del ds non sarà rinnovato. Una “manita” bianconera, che si muove da destra a sinistra, ha chiuso un ciclo a Firenze e saluta il Corvo, d’ora in poi ci vorrà una coccinella. Le scelte di Corvino, negli utlimi due anni, si sono rivelate sbagliate e fallimentari. Ha sprecato milioni di euro, facendo contratti faraonici a Gilardino e Frey per poi cederli. Ha perso uno come Montolivo a parametro zero e non ha acquistato un attaccante degno della doppia cifra. Se Amauri nessuno lo voleva un motivo c’era? Ed i mediani scomparsi dal gioco viola? L’arrivo di Delio Rossi, considerato da tutti il Messia, si è rivelato addirittura controproducente. Con Mihajlovic la media era più alta di adesso. Rossi resterà l’allenatore di Palermo-Udinese 0-7 e l’allenatore di Fiorentina-Juventus 0-5. Eppure parliamo di un grande tecnico, bruciato da società in difficoltà.
In chiusura non si può non parlare di quanto visto ad Udine. La serie A perde sempre più credibilità con gli arbitraggi che ci propinano tutte le domeniche. Rocchi, lo stesso della bufera di Inter-Napoli, ieri ad Udine ha sbagliato. Crediamo alla buona fede, ma Braschi dovrebbe intervenire. Una cosa è sicura: Rocchi dovrebbe riposare per qualche giornata e, forse, il prossimo anno la sua posizione dovrebbe essere rivalutata. Guidolin si rassegni: in uno stadio vuoto in campionato non c’è posto per l’Europa che conta.
Fonte: Michele Criscitiello per Tuttomercatoweb.com
La Redazione
C.T.
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