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Criscitiello: “Lavezzi a Parigi turista senza fama e senza gloria. Il Pocho rimpiangerà Napoli”

I grandi ragionano così. Potevano mandarti a casa con un biscotto, invece, ti hanno preparato un bel piattino servito freddo alla fine di un lungo pasto. La Spagna dei Campioni ha dato una lezione di calcio, non di risultato, agli italiani. Tanti tocchi, improvvise accelerazioni, massimo cinismo e solida difesa. Questi fanno cose da pazzi! Torniamo a casa dopo aver goduto dello spettacolo per tutto il tempo. La Coppa non finisce a Roma ma a Madrid, giustamente. L’Italia ha giocato brillantemente due partite: con Inghilterra e Germania, ma guai a pensare che la direzione presa sia quella giusta. Ad inizio Europeo avevamo pronosticato una facile eliminazione degli azzurri. Loro hanno vinto, hanno fatto strada, ma non illudiamoci che vada tutto bene. Gli azzurri ci hanno restituito il sorriso perso con i vari scandali ma la nostra qualità si è abbassata notevolmente. Complimenti, infine, a Prandelli. E’ arrivato dove neanche avrebbe osato la sua fantasia.
C’è spazio, in questa prima settimana post-Europeo, anche per il calciomercato. Il 1 luglio segna una data importante. L’inizio delle trattative ufficiali, la possibilità di depositare i contratti già stabiliti e dire addio a coloro che il 30 giugno hanno salutato. Chi la propria squadra, chi definitivamente il mondo del calcio. La Juventus è la regina del mercato, fin qui. Dove c’è notizia c’è Marotta. Movimenti in entrata, tanti, qualche difficoltà in più in uscita. In settimana vi abbiamo raccontato della possibile maxi operazione Dzeko, per 23,5 milioni di euro con Krasic nell’affare (per chi sia l’affare bisogna ancora capirlo) e Kolarov non obbligatoriamente legato all’operazione. Secondo indiscrezioni, in gergo giornalistico si dice sempre così quando non puoi citare la fonte, Antonio Conte non sarebbe sulla stessa linea di Marotta nelle ultime trattative avviate. Il tecnico ed il direttore erano in piena sintonia sui colpi arrivati da Udine, Asamoah e Isla, due al prezzo di… tre! Sulla difesa nascono le prime diatribe. Conte non è entusiasta di Lucio, per tre ragioni: età, rischia di sanare l’equilibrio dello spogliatoio e l’alto ingaggio gioco forza potrebbe creare malumori tra i compagni. Conte voleva Bruno Alves, senza troppi se e ma. In attacco, stessa storia. Conte, a gennaio, si è ritrovato con Borriello in gruppo senza avvertire la necessità di puntare sul romanista, il quale da sabato ha fatto ufficialmente ritorno al mittente. Borriello ricorda un po’ Gilardino. Ha preso questa parabola discendente che difficilmente cambierà nel giro di due anni. Torniamo alle trattative attuali. Nei piani di Conte per l’attacco c’erano due nomi: Cavani il primo, Van Persie il secondo. Il nome di Dzeko compare nella lista di Beppe Marotta, pupillo del direttore da due anni. E’ un gioco ad incastro. Van Persie al City libera Dzeko alla Juve. Kolarov alla Juve libera Peluso al City. Krasic al City libera… Marotta di un peso; e non è l’unico. Motta, Quagliarella, Pazienza e tanti altri…
Nel frattempo ieri, come da programma, è sbarcato nella città dell’amore Ezequiel Lavezzi. Un turista. Né fama né gloria. L’argentino è stato accontentato. D’altronde, oltre i soldi, è quello che voleva: la tranquillità di camminare per strada. Tutti conosciamo Napoli. La città degli eccessi. Tanti pregi, qualche difetto. Lavezzi ha colto, ultimamente, solo i difetti di una città che lo ha amato e di una popolazione che lo ha osannato (forse) anche troppo. Da ieri per Lavezzi inizia una nuova vita; quella dei calciatori è divisa in due: quella in cui tutti ti fermano, ti fanno regali per strada, ti fotografano e quella in cui non ti calcola più nessuno. Bene, molto presto il Pocho, probabilmente, rimpiangerà l’affetto straripante di una piazza che d’altronde gli vuole ancora bene e non lo avrebbe mai voluto vedere con un’altra maglia. Una pugnalata avrebbe fatto meno male.

Fonte: Michele Criscitiello per Tuttomercatoweb.com

La Redazione

C.T.

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