Non abbiamo mai avuto grande stima di Massimiliano Allegri, quale allenatore del Milan. Al primo anno ha vinto perché aveva i campioni e con umiltà si affidò a loro. Al secondo anno ebbe la presunzione di credere che fosse più fenomeno lui di Ibrahimovic, salvo poi beccarsi una legnata sui denti da Conte, ma almeno portò a casa la qualificazione alla Champions League. La scorsa stagione, con una squadra che avrebbe fatto solo le partitelle del giovedì con il Milan di Sacchi e Capello, conquistò il terzo posto. Quest’anno, ad inizio anno, a Milanello si parlava di scudetto. Non i giornalisti ma i capi. Da Berlusconi fino ai calciatori più rappresentativi dello spogliatoio. Bene, Allegri non era un fenomeno ma con una squadra da zona rossa almeno avrebbe potuto fare il suo lavoro. Hanno cambiato per prendere un allenatore senza patentino, chiamato di corsa dall’altra parte del mondo e invitato a salvare l’amata Patria. Seedorf, però, ha avuto un solo merito che lo ha portato ad essere su quella panchina: aver riportato ad Arcore, per anni, tutti i fatti dello spogliatoio rossonero. Se Gattuso litigava con Ibra (mai successo), Berlusconi lo sapeva 5 minuti dopo il litigio.
A Napoli, invece, c’è qualcosa che non ci torna. La squadra ha bruciato le tappe dal fallimento alla Champions League. Lo scorso anno ha lottato per lo scudetto, ha capovolto le gerarchie del calcio e ha mostrato una mentalità internazionale. Eppure al San Paolo contestano Aurelio De Laurentiis. Quando ho visto uno striscione contro Aurelio, prima della gara con il Milan, credevo avesse bevuto prima della diretta il regista di Sky. Invece era stato fin troppo bravo a pescare quelle due righe contro De Laurentiis. I punti sono due: più fai del bene e più ricevi del male e il secondo punto è l’incompetenza dei tifosi. Come già scritto più volte, non crediamo che Benitez possa essere l’uomo giusto per la consacrazione definitiva per il Napoli; ma, da qui a contestare De Laurentiis, ce ne passa. Ci chiediamo se sotto c’è dell’altro. Chiariamo un altro punto: neanche De Laurentiis c’è molto simpatico ma l’obiettività deve essere la base per un giudizio limpido e sereno. Il Napoli sta facendo i miracoli, certo potrebbe fare di più, ma avrebbe potuto anche fare molto di meno. Chi contesta De Laurentiis per le cessioni di Lavezzi e Cavani sbaglia. Quando un calciatore decide di voler andare via deve essere accontentato, altrimenti perdi due volte: sul valore economico e quello tecnico. Sarebbe stato da criticare se avesse sostituito Cavani con Bianchi ma – siccome è arrivato Higuain – non si può imputare nulla al Presidente.
Fonte: Michele Criscitiello per Tuttomercatoweb.com
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