La differenza tra Conte e gli altri allenatori è che il tecnico della Juve riesce ad indovinare la formazione anche con 8 assenti, gli altri non riescono a schierare gli 11 giusti neanche con tutti i titolari a disposizione. La Juve è diventata grande e lo ha dimostrato sabato sera: se l’assenza di Pirlo passa inosservata grazie al ragazzino Paul, vuol dire che Marotta ha indovinato tutti i parametri zero di lusso presenti in Europa. La difesa, per ora, va bene; in estate avrà bisogno di qualche ritocco. Chi necessita di rinforzi è il reparto offensivo, perché per l’Italia è fin troppo competitivo ma per l’Europa ci vuole quel pizzico di follia. Su Drogba siamo alla puntata numero 100. Forse crediamo alle favole, Marotta chiude per Llorente ed è vigile su Lisandro Lopez ma siamo pronti a scommettere che, un giorno, contro Barcellona o Real Madrid quei due non basterebbero. Drogba sì. Non ha senso anticipare l’operazione Llorente con 3 milioni al Bilbao, se Drogba chiede 3,5 da qui a giugno; resta dunque da convincere i cinesi con il prestito secco. Con Drogba recupereresti un milione in marketing, diritti di immagine e magliette vendute, con Llorente e Lisandro Lopez tutto questo discorso verrebbe a cadere. Conte ha aperto all’arrivo di due attaccanti. Uno dei due dovrebbe essere un giovane di ritorno a Torino. Continua il braccio di ferro di Genoa e Bologna per Immobile e Gabbiadini. Se arrivasse il giovane si aprirebbero le porte in uscita per Quagliarella. La Juve resta la favorita incontrastata per la conquista del secondo scudetto consecutivo. Non ci sarà storia. Napoli e Lazio devono giocarsi la grandissima occasione di arrivare in Champions senza passare dai preliminari. Sarebbe, di per sé, un grande successo.
Il Milan torna alla vittoria ma non allo spettacolo. Con il Bologna ha sofferto nel primo tempo, ha sbloccato la gara con una deviazione fortunosa e continua ad essere in emergenza in difesa. Coistant terzino sinistro si sbatte ma non è il suo ruolo, mentre chi di mestiere fa il terzino (Antonini) va in panchina e non viene messo in condizione di cambiare squadra. Galliani domani partirà per Madrid. Ha un piano, fiscale, per riportare Kakà al Milan. Se si fanno due calcoli normali, l’operazione costerebbe al lordo 70 milioni di euro, tra anni di contratto di ingaggio e cartellino. Conviene? Non lo sappiamo. I tifosi sono sognatori e andrebbero a piedi a Madrid, pur di riprendersi l’uomo di mille notti magiche. Balotelli è l’altra opzione per l’attacco ma tra i due teniamoci Niang, un 94 quasi 95, che promette bene; bravo Allegri per come lo sta gestendo e per la fiducia che gli sta dando. Questo attacco giovane ci piace. Se Galliani ha qualche soldino da investire, o da inventarsi, lo faccia per due difensori; a maggior ragione se dovesse accettare la proposta dello Zenit per Ignazio Abate. Incomprensibile la scelta di tenere fuori Nocerino. La rivelazione dello scorso campionato è diventata l’alternativa a Flamini. Sì, Flamini… quello che ieri passeggiava per San Siro.
In chiusura una piccola riflessione su Cavani, dopo l’ennesima magia di ieri. La premessa è che non c’è clausola che tenga, ma se De Laurentiis è ancora in tempo la porti a 100 milioni, perché qualche sceicco pazzo prima o poi si presenterà alla sua porta. Cavani è magia. Cavani è sostanza. Cavani non è follia. Lui e Falcao sono le alternative a Messi e Cristiano Ronaldo. Uno dei due gioca in Italia. Alleluia. Teniamocelo stretto.
Fonte: Michele Criscitiello per Tuttomercatoweb.com
La Redazione
C.T.
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