Appena finite le gare della domenica pomeriggio. Un giro dei campi ci lascia con delle riflessioni, in vista dell’Europeo e della prossima sessione estiva di calciomercato. I direttori sportivi italiani dovranno cambiare molto delle rispettive squadre; questo campionato è troppo equilibrato verso il basso e non possiamo permetterci di avere due big, come Inter e Roma, così poco competitive. Luis Enrique non è concreto e si può anche parlare di progetto ma la mentalità di un tecnico, che si sta abituando a perdere, difficilmente si cambia: il suo modo di non difendere o lo modifica subito oppure sarà una macchia fissa sulla sua carriera.
Sabato ci si aspettava il sorpasso della Juve, da calendario favorita sul Milan, ed invece si è registrato l’allungo dei rossoneri. Domenica ci si aspettava l’allungo dell’Udinese ed invece Reja si è ripreso tutto con gli interessi, mandando a casa in lacrime – per il secondo derby consecutivo – gli americani che a Roma una volta facevano i turisti ed adesso fanno calcio. Il Napoli accorcia, immeritatamente, in una partita condizionata da un arbitro che ci ha abituati a troppi errori. Dopo Tagliavento, Nicchi fermi anche lui. Poi torneranno ad arbitrare Pairetto e Boggi.
I focus della settimana: la foto di Alexandre Pato che imbocca Barbara Berlusconi. La foto di Ibra che schianta il Palermo. Una delle due sarebbe dovuta comparire su “Chi”, il problema è invece che sono entrambe state pubblicate sulla “Gazzetta dello Sport”. Adriano Galliani era stato lungimirante a spedire il baby prodigio nella città dell’amore, ma poi c’è stata la ribellione popolar-familiare ed allora abbiamo trasformato la Tour Eiffel nel Duomo ed il Louvre nel Castello Sforzesco. Proviamo a trasformare Pato nel primo Muriel e non nell’ultimo Ronaldo (per numero di infortuni). Uno dei mille difetti dei giornalisti è la testardaggine. A gennaio eravamo sconvolti da questa operazione senza senso di Galliani: Pato a Paris e Tevez a Milan. Oggi diremmo che anche Vasco sbagliava a dire “Un senso non ce l’ha…”. Il caso patologico di cui tutti parlano dovrebbe essere approfondito: come mai si sta perdendo un quasi fenomeno sempre più vicino ad un calciatore normale. Sarà decisivo il doppio ruolo di Barbara Berlusconi, la quale potrà provare a rilanciarlo e far sì che torni ad essere decisivo per il Milan; un giovane con doti innate, che deve solo tornare a fare quello che a Milanello gli chiedono. Patrimonio del Milan e del Brasile.
Allarme Juve: il pareggio con il Siena, i 70 minuti di San Siro e la prestazione di sabato con il Chievo Verona riportano sulla terra i ragazzi di Conte. Anche se Bologna, in 90 attimi, potrebbe cancellare tutto. A Conte manca un solista, manca il calciatore che da solo fa vincere la partita. Se la squadra non ingrana, non c’è un Di Natale od un Ibrahimovic che risolve la gara con il Chievo. Del Piero, l’unico in grado di poter cambiare le sorti della squadra, ormai è sempre più vicino all’addio ai bianconeri e nel suo spazio ridotto fatica a fare la differenza. Il problema della Juventus è che non può compiere un salto così in alto; nell’arco di 12 mesi passare da un settimo ad un primo posto è impresa titanica per tutti. Eppure ci stanno provando. Conte si è infilato in uno spazio che doveva essere occupato da Inter o Napoli ed invece è stato bravo ed abile a candidarsi come anti-Milan. Improvvisato ma capace grazie anche alla sua determinazione. I fischi dello Juventus Stadium sono assurdi; alla prossima gara casalinga Marotta farebbe bene a far inserire sul tabellone dello stadio le immagini degli ultimi due campionati.
Da sottolineare l’ennesima domenica nera per le giacchette nere. Ripetizione voluta, anche se ormai li vediamo in divise fluorescenti, come se servissero a farli notare. Questa volta i gol fantasma li hanno visti tutti… Valeri a Parma ha visto anche quello che non c’era. Poi non si è reso conto che Lavezzi, sull’1-2, rientrava da una gita in campagna. Complimenti a Mazzarri che ha ammesso di non aver meritato i 3 punti, anche se questi favori si compensano con i mille torti subiti dagli azzurri in queste giornate.
L’ultima cartolina ce l’ha regalata il Friuli, dove l’Udinese conferma la difficoltà la domenica successiva alle gare – urbi et orbi – delle Nazionali in cui sono impegnati i suoi uomini. Di Natale ce l’avrebbe fatta anche questa volta, sebbene al 94° minuto. Ai friulani servivano tanto quei 3 punti, in ottica terzo posto, ma il punto è utile a confermare la leadership in campionato per puntare ad un obiettivo impensabile a fine agosto. Insomma, non esulta Guidolin per colpa di un fenomeno che difende la porta dell’Atalanta. Il consiglio a Prandelli è… Consigli. Il numero 1 della Dea protagonista di una parata alla Buffon dei tempi d’oro. Già a Novara aveva fatto i miracoli, questa volta mette i lucchetti anche se Colantuono deve ricorrere ad una difesa di emergenza. Farebbe bene il Milan a valutare la posizione di Consigli, considerato che tra i pali i rossoneri sono sempre sul mercato. Consigli si aggiunge ad altri due portieri italiani, protagonisti assoluti in questo week-end: Sorrentino del Chievo e Viviano del Palermo, nonostante quest’ultimo per quattro volte sia stato costretto a raccogliere la palla in fondo alla rete.
Fonte: Michele Criscitiello per Tuttomercatoweb.com
La Redazione
C.T.
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