Michele Criscitiello, Direttore di Tuttomercatoweb, ha analizzato – durante la trasmissione Calcio€Mercato di Sportitalia – il caso legato alla penalizzazione inflitta al Napoli (-2) con conseguente squalifica per sei mesi di Paolo Cannavaro e Gianluca Grava: “Bisogna focalizzare molta attenzione ad una norma che potrebbe liberare Cannavaro da qualsiasi imputazione. Mi riferisco all’articolo 7, comma 7 del codice di giustizia sportiva che disciplina la questione dell’obbligo alla denuncia, che ricorre quando il soggetto venga a conoscenza di atti diretti – questa è la parola chiave – volti ad alterare il risultato di una gara. La norma nasceva per punire chi, pur non commettendo l’illecito, era testimone inerte dello stesso. Quindi Cannavaro avrebbe dovuto essere a conoscenza di tutta una serie di dettagli – con chi avrebbe commesso il reato Gianello e la cifra di denaro che era in ballo – di cui invece il capitano del Napoli non è mai stato a conoscenza. Cannavaro si è difeso proprio affermando di non aver preso parte in maniera diretta a questo illecito. Inoltre non bisogna trascurare il fatto che non c’era un accordo, bensì di un’ipotesi di accordo che era stato proposto da Gianello. Ricordiamo inoltre che nel sistema penale l’istituto dell’omessa denuncia non esiste”.
Momento decisivo “La questione, credendo che in Appello non ci saranno grosse novità, si risolverà al ricorso al Tnas, perché dinanzi a questo giudice i meccanismi presuntivi non vengono presi in considerazione”.
Tempistica “L’ordinamento sportivo si obbliga a far partire tutti nelle stesse condizioni, principio che non viene rispettato andando a penalizzare una squadra nel bel mezzo del campionato. Questa sentenza va a ribaltare un meccanismo applicato in diverse occasioni in passato”.
Sulla penalità al club “I due punti di penalizzazione, invece, ci stanno a norma di regolamento perché il Napoli paga la responsabilità oggettiva per un illecito di un suo tesserato, nel caso specifico Matteo Gianello”.
Fonte: Tuttomercatoweb.com
La Redazione
C.T.
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