Dagli ambiziosi progetti dell’Ischia ai rapporti col Napoli di De Laurentiis, per la rubrica “La Telefonata” oggi la redazione di Iamnaples.it intervista Nicola Crisano, dg dell’Ischia che si concede anche una risposta su suo figlio che gioca nella Berretti azzurra.
La stagione dell’Ischia si è divisa in due fasi. Molto bene l’inizio, meno la parte finale. Perché questa stagione così altalenante?
“Siamo partiti abbastanza bene, poi ci siamo resi conto che la squadra stava avendo una flessione. Abbiamo deciso di cambiare l’allenatore e lo staff tecnico, è venuto Mandragola, si è ritornati in prima posizione e fino a quando la squadra ha risposto alle direttive del mister si è conquistato il terzo posto valevole per i play-off. La sconfitta contro la Casertana, poi, è dovuta a tanti fattori, in primis al deficit di condizione di alcuni giocatori. Nonostante l’epilogo non sia stato dei migliori, ritengo che l’annata sia stata positiva perché centrare il terzo posto al primo anno non è assolutamente da buttare”.
Quando è maturata la scelta di puntare sul tecnico Salvatore Campilongo (nella foto proprio con il dg Crisano, ndr)?
“Manca ancora poco per portare Campilongo sulla panchina dell’Ischia, però, il presidente Carlino mi ha chiesto di ripartire con un tecnico importante ed io sto seguendo le sue direttive in modo da creare un progetto tecnico davvero ambizioso. Vogliamo essere più competitivi e regalare grandi gioie ai nostri tifosi. Il nostro obiettivo è chiudere il discorso relativo al tecnico in pochi giorni”.
Che rapporti ci sono tra l’Ischia calcio e il Napoli di Aurelio De Laurentiis?
“Non ci sono rapporti tra le due società, il nostro augurio è quello di crescere con il tempo, di diventare una realtà solida del calcio campano e poi l’idea del presidente Carlino e anche la mia è quella di creare una realtà così valida da far capire ai vari imprenditori che ci sono persone pronte ad investire in questo sport e al tempo stesso di fare il bene della Regione”.
In quanti anni secondo te l’Ischia può raggiungere traguardi ambiziosi?
“Il progetto del club era partito dallo scorso anno e all’inizio volevamo portare il club ai vertici in tre anni, quest’anno abbiamo gettato le basi per il futuro che sarà importante. Ho avuto la fortuna di conoscere il presidente Lello Carlino, un amico, una persona speciale e un imprenditore che pensa in grande e sicuramente insieme ad altri imprenditori locali guidati dal sindaco Ferrandino vuole portare l’Ischia verso traguardi davvero alti. Sono fiducioso per i prossimi anni, potremo dire la nostra, mi sto sacrificando molto per rendere l’organico all’altezza degli obiettivi e in questi giorni sto seguendo il corso di direttore sportivo perché dal prossimo anno sarà obbligatorio che ci sia questa carica nelle società. Sono una persona ambiziosa, cercherò con tutte le mie forze di fare il bene dell’Ischia e di farmi conoscere nel mondo del calcio”.
Sappiamo dei tuoi rapporti con Ciro Ferrara che sta facendo benissimo nell’Under 21. Secondo te è pronto perritornare ad allenare un grande club?
“Ciro è un tecnico importante, che sta raggiungendo risultati importanti nell’Under 21 e sono convinto che nei prossimi anni riuscirà a tornare su una panchina prestigiosa. Credo sia un allenatore in costante crescita, ha studiato tanto per diventarlo ed è un grande professionista”.
Ti abbiamo incontrato spesso al “Kennedy” mentre seguivi le gare di tuo figlio, centrocampista della Berretti. Come valuti i suoi progressi e che futuro si prospetta per lui?
“Essendo un addetto ai lavori e parlare di mio figlio nel Napoli non è per me una cosa così facile. Lui viene dalla scuola Juventus, sta continuando il percorso nel club azzurro, ha fatto un ottimo lavoro con i vari allenatori: Ciro Muro poi con Mollo ed infine con Sormani ed il mio augurio è che continui su questa strada. Quest’anno ho visto molte sue partite e devo dire che è migliorato molto. Per il prossimo anno mi aspetto il salto decisivo nella Primavera, dovrà sfruttare al massimo questa occasione per continuare a giocare a calcio nel modo migliore possibile, ma sono convinto che Crisano mentalmente sia già pronto”.
Intervista a cura di Alessandro Sacco
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