Roberto Cravero, una vita spesa a guidare le difese del Torino e della Lazio è una delle icone difensive del calcio italiano. Racconta: «A uomo o a zona, poco importa: quello che conta è la concentrazione e la dedizione nella marcatura. Ed è altrettanto importante non far diventare un problema quello che un problema non è».
Il punto è che la difesa azzurra negli ultimi tempi prende gol in fotocopia.
«Solo un caso e non ne farei un dramma. Ovvio che più di un errore tecnico si tratta di un calo di attenzione da parte dei difensori del Napoli: è evidente che nella preparazione dei blocchi, il Catania ha messo in difficoltà la difesa azzurra in più di un’occasione. Non mi stupisco: ormai ci sono alcuni tecnici, come Montella, che sono quasi maniacali nella preparazione degli schemi offensivi. C’è una sorta di specializzazione nel gioco da fermo».
Magari per non subire blocchi meglio passare a una difesa a zona?
«Potrebbe essere una soluzione, ovvio. Ma non c’è una ricetta ideale per evitare questi gol perché secondo me non c’è un modo perfetto per difendersi dai palloni da fermo: bisogna sempre chiedere ai giocatori quello che preferiscono fare. Certo, passare a zona sarebbe la soluzione ideale per annullare i blocchi in attacco. Poi, magari, l’attaccante ti scappa via e ritorna la discussione».
Un bel pestone ogni tanto, come consiglia Costacurta, per allontanare dalla porta l’attaccante?
«Ai miei tempi si diceva ai ragazzi di seguire l’avversario fino in bagno, oggi l’attenzione è rivolta alla propria zona di competenza. Certi automatismi si perfezionano soltanto con il contatto diretto per 90 minuti con l’attaccante. Purtroppo i difensori italiani hanno perso tutto questo».
Spolli non è un attaccante, però?
«Quando viene in avanti il difensore centrale avversario, diventa automaticamente il pericolo numero uno, quello da affidare al difensore più abile nella marcatura. Nel Napoli qualcosa non ha funzionato domenica».
Insomma, da che parte sta, difesa a zona o a uomo?
«Mazzarri sa cosa fare. Parlare con i difensori è la scelta giusta. Far decidere a loro. Ma quando parlo dei difensori, mi riferisco anche a Cavani e Hamsik: bisogna chiedere a tutti quelli che si ritrovano in area su calci da fermo quello che preferiscono fare».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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