Continua il calvario del Parma. Se la squadra sta reagendo bene e sta mostrando il proprio orgoglio sul campo, la società per ora è in mano ai curatori Anedda e Guiotto. Sono proprio loro ad aver riferito al Giudice Delegato l’andamento della gestione e l’opportunità di continuare l’esercizio provvisorio, assicurandosi che i costi non superino i guadagni. A confermare il tutto, un comunicato apparso pochi minuti fa sul sito ufficiale della società gialloblù: “I curatori Angelo Anedda ed Alberto Guiotto, in ottemperanza a quanto previsto nella sentenza dichiarativa di fallimento di “Parma Football Club S.p.A.”, hanno riferito al comitato dei creditori e – in data odierna – al Giudice Delegato dott. Pietro Rogato, sull’andamento della gestione e sull’opportunità di continuare l’esercizio provvisorio. In particolare, i curatori hanno evidenziato che la generale disponibilità dei tesserati FIGC – confermata dalla Associazione Italiana Calciatori – a ridurre le loro competenze nei limiti dei ricavi dell’esercizio provvisorio, potrebbe assicurare la sostenibilità economica dell’esercizio stesso, escludendo quindi che i costi superino i proventi. Tale volontà, tuttavia, non è ancora stata perfezionata in accordi formali a causa dell’elevato numero di interlocutori. Il dott. Anedda ed il dott. Guiotto hanno poi sottolineato che la finalità ultima dell’esercizio provvisorio è quella di consentire la cessione dell’azienda sportiva in funzionamento, conformemente a quanto previsto dall’art. 52 NOIF (Norme Organizzative Interne della F.I.G.C.),. È pertanto essenziale, a questi fini, una riduzione del debito sportivo. Allo stato i curatori hanno quindi formulato un parere favorevole alla continuazione dell’esercizio provvisorio del Parma FC S.p.A., chiedendo tuttavia al Giudice Delegato, con il parere favorevole del comitato dei creditori, un breve termine entro il quale formulare il loro giudizio definitivo alla luce degli accordi in corso di formalizzazione. La proroga è inoltre necessaria a verificare la possibilità di riduzione del debito sportivo ad un livello compatibile con una ragionevole possibilità di vendita dell’azienda sportiva e quindi di un adeguato impegno finanziario da parte dell’eventuale compratore. Il Giudice Delegato si è riservato ogni decisione in merito alla relazione e alla richiesta dei curatori”.
Fonte: gianlucadimarzio.com
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