Faustino Asprilla, Luigi Apolloni, Lorenzo Minotti, Tomas Brolin, Enrico Chiesa, Dino Baggio, Hristo Stoichkov, Lilian Thuram, Massimo Crippa, Hernan Crespo e Juan Sebastian Veron: sono questi i calciatori del Parma Ac di Calisto Tanzi finiti nel registro degli indagati per concorso in bancarotta finalizzata alla distrazione. Ne ha dato notizia la Gazzetta di Parma spiegando che, complessivamente, stando ai capi d’imputazione ammonterebbero a dieci milioni di euro le distrazioni contestate dalla Procura (l’inchiesta è affidata alla Pm Paola Dal Monte, che ha preso in esame il periodo dal ’98 al 2003, anno del crac della multinazionale di Collecchio).
Della chiusura dell’inchiesta sul Parma Calcio della gestione legata alla famiglia Tanzi aveva dato notizia nei giorni scorsi il procuratore capo Gerardo Laguardia.
Il reato sarebbe stato commesso in concorso con Calisto Tanzi, ex patron Parmalat e numero uno della società gialloblù, Domenico Barili, ex amministratore del colosso di Collecchio, che avrebbero distratto soldi appartenenti alla Parmalat attraverso la realizzazione di fittizi contratti di promozione e pubblicità del brand e dei prodotti Parmalat, con correlata emissione di false fatture e il pagamento delle stesse (su ordine di Calisto Tanzi) con fondi provenienti da Parmalat spa in assenza di alcuna reale controprestazione a favore della società. Tra i dirigenti indagati ci sono anche l’ex direttore sportivo Fabrizio Larini, gli ex componenti del cda del Parma Alessandro Chiesi, Giorgio Scaccaglia, Paolo Tanzi, nipote di Calisto, gli ex sindaci gialloblù Fabio Branchi, Antonio Bevilacqua e Oreste Luciani, il dirigente Parmalat Alberto Maurizio Ferraris e Maurizio Bianchi, all’epoca dei fatti revisore della Grant Thorton. Stando alla Procura però nei confronti di Ferraris, Bevilacqua, Bianchi, Stefano e Paolo Tanzi non si procederà alla contestazione del reato perché la bancarotta distrattiva è stata già contestata nel corso del processo al crac Parmalat e giudicata con riti diversi per ciascun imputato.
Un filone d’indagine a parte, secondo quanto riportato dal quotidiano emiliano, sarebbe stato aperto sull’affare che ha portato Amauri al Parma nel 2001. Indagati sempre per bancarotta per distrazione sarebbero in questo caso Larini, Enrico Fedele, ex responsabile dell’area tecnica del Parma Ac, Mariano Grimaldi, ex procuratore di Amauri, suo padre Stanislao, Patrick Edmond Lecourt, amministratore della Harold McKenzie consulting Ltd e della Rothwell management. Secondo le ipotesi di reato, il Parma targato Tanzi avrebbe pagato 3,5 milioni di dollari alla società di consulenza Harold McKenzie consulting Ltd per portare Amauri in gialloblù. La Guardia di Finanza, però, ha trovato documenti che attestano che il calciatore, all’epoca dei fatti, era svincolato dal Napoli e avrebbe potuto giungere a Parma a costo zero.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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