Il Covid 19, secondo uno studio internazionale condotto da diverse università, avrebbe corso sui mezzi di trasporto. E in Italia sono almeno 200.000 i ricoveri ospedalieri evitati a marzo grazie alle restrizioni alla mobilità: le misure imposte dal governo avrebbero ridotto progressivamente la capacità di contagio del 45%. A indicarlo è uno studio in via di pubblicazione sulla rivista dell’Accademia americana delle scienze (Pnas), realizzato da ricercatori italiani di Politecnico di Milano, Università Cà Foscari di Venezia, Università di Zurigo, Politecnico federale di Losanna (Epfl) e Università di Padova.
I ricercatori hanno realizzato il primo modello di contagio per l’Italia che tiene conto sia dell’evoluzione temporale dell’infezione nelle popolazioni locali che della loro distribuzione geografica, integrando gli spostamenti degli individui per raggiungere il luogo di lavoro, con una risoluzione a livello provinciale. Si sono serviti di censimenti Istat per stimare la mobilità prima dell’epidemia e di uno studio indipendente che ha sfruttato la geolocalizzazione dei cellulari per capire di quanto si è ridotta la mobilità con le restrizioni imposte. La mappa dei contagi risultante è stata poi confrontata con l’andamento reale dell’epidemia, riscontrando un’elevata accuratezza del modello matematico, che potrà quindi essere impiegato nello studio dei prossimi provvedimenti. Analizzando la geografia del contagio, emerge come l’epidemia nelle prime fasi si sia mossa velocemente seguendo i percorsi delle principali infrastrutture di trasporto del Paese. «I 200.000 ricoveri che sarebbero stati necessari senza restrizioni avrebbero sicuramente ecceduto la capacità degli ospedali», sostiene Marino Gatto, professore di ecologia del Politecnico di Milano e primo autore dello studio.
«Possiamo concludere che le misure molto restrittive imposte a partire dal 10 marzo, il cui effetto abbiamo potuto osservare solo parzialmente nel periodo analizzato che si concludeva il 25 marzo, sono responsabili del calo nei contagi che osserviamo in questi giorni». «Aggiornando il modello con i dati attuali, le nostre proiezioni confermano una discesa dei contagi nelle prossime settimane se le attuali misure di restrizione saranno mantenute», aggiunge Enrico Bertuzzo, professore di idrologia all’Università Cà Foscari Venezia e coautore dello studio. «Tuttavia l’incertezza è ancora elevata e ogni nuovo dato disponibile è importante per comprendere la dinamica dell’epidemia e la sua possibile evoluzione futura».
fonte: ilmattino.it
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