Gli Insigne sono quattro, giocano tutti a calcio e chi conosce bene la famiglia di Frattamaggiore non ha dubbi: il fratello più dotato di talento non arriverà mai in Serie A, si chiama Antonio, è il più vecchio, gioca nel Real Ortense, nei dilettanti. Il quarto è Marco, classe ‘95, è tesserato per la Frattese, ma per ora non promette quanto gli altri due che hanno fatto la scalata e sono arrivati insieme, quasi a braccetto, nel posto dove il calcio diventa università, Coverciano. Questi sono i giorni di Lorenzo e Roberto Insigne, da domenica sera insieme al centro tecnico fiorentino, dopo che insieme avevano giocato contro il Palermo, battuto anche da un gol di Lorenzo che nel suo felice pomeriggio aveva tenuto a battesimo il debutto in Serie A di suo fratello Roberto. Una specie di matrioska degli Insigne: una festa dentro l’altra.
IN AUTO DA NAPOLI – Roberto era atteso a Coverciano già domenica pomeriggio, mentre Lorenzo sarebbe arrivato in serata. Dopo la convocazione di Mazzarri, il Napoli, d’accordo con la Federcalcio, ha cambiato programma e un’auto ha prelevato i due fratelli al San Paolo, insieme all’altro azzurrino Giuseppe Fornito, e li ha portati a Firenze. Qui però si sono divisi. Lorenzo con la Under 21 di Mangia in un albergo a due passi dal centro tecnico, Roberto con la Under 19 di Evani nella struttura alberghiera all’interno di Coverciano. Si sono visti per il pranzo e per la cena, anche se erano seduti a tavoli diversi, ciascuno con la propria squadra. Nemmeno gli allenamenti sullo stesso campo: Insigne senior su quello principale, che conosce bene perché lì si allena anche la Nazionale maggiore, Insigne junior sul sintetico.
UNO CONTRO L’ALTRO – Domani, però, sarà un altro grande giorno. Nel triangolare di Coverciano (inizio alle 14), quando le tre Under (21, 20 e 19) si sfideranno in partitelle da 45′ ciascuno, Lorenzo e Roberto giocheranno uno contro l’altro. Così si potrà notare ancora di più la differenza che per molti tecnici è già netta. Lorenzo è un fantasista, più trequartista che attaccante; Roberto è più attaccante, è uno che non si intimorisce davanti al portiere. Secondo i pronostici, il più giovane segnerà di più, bisogna vedere però in quale categoria. «Lorenzo è più riflessivo, Roberto più istintivo, ma ci sono anche tre anni di differenza», spiega Giuseppe Santoro, oggi team manager del Napoli dove fino a poco tempo fa è stato responsabile del settore giovanile. Ha cresciuto i fratelli Insigne che oggi, in coppia, portano il Napoli dentro un altro sogno.
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