In casa del Lecce quella che sta per concludersi è una vera e propria settimana «di passione»: prima il pareggio interno col Cesena, con il conseguente «chiarimento» dei calciatori con la tifoseria, poi il boomerang calcioscommesse con le dichiarazioni di Masiello sulla presunta combine nel derby contro il Bari, e l’altro ieri sera la notizia dell’identità del presunto mister X che ha consegnato mazzette di denaro per la combine. Tempo per parlare di calcio davvero poco, ma oggi c’è la sfida contro la Roma che segnerà il crocevia della stagione agonistica del Lecce.
Alla vicenda calcioscommesse ed agli ultimi avvenimenti, il tecnico del Lecce Serse Cosmi ha fatto riferimento nella consueta conferenza pregara, incalzato dalle domande della stampa. Il suo primo pensiero è proprio per Lecce, città che ha imparato ad amare «forse più di quanto non sappia dimostrare», dice Cosmi. «È la peggiore settimana da quando sono arrivato», prosegue il tecnico accomunando sia il fattore sportivo (pareggio interno contro il Cesena) che quello giudiziario (vicenda calcioscommesse). Sono triste per questa situazione e sono vicino alla famiglia Semeraro – aggiunge – Ho parlato con Rico (all’epoca dei fatti presidente del Lecce) e l’ho trovato molto giù e molto dispiaciuto. In questo momento – sottolinea Cosmi – non conta né l’allenatore, né il presidente: conta solo il Lecce e la città. L’unico modo per risollevarsi? Dobbiamo fare una grande partita ed i tifosi devono stringersi attorno alla maglia».
Ma poi lui, Serse Cosmi, sulla vicenda calcioscommesse ci va giù davvero pesante, esprimendo giudizi netti e severi: e lo fa in modo diretto, a muso duro. «È un mondo popolato da veri bastardi, specie nel calcio in cui non ci sono martiri – tuona il tecnico – Sono dei veri bastardi che hanno utilizzato le loro professioni, senza rispetto per gli altri. Io ho commesso errori in passato, ma ho pagato in prima persona. È fastidioso vedere quando tutti compatiscono queste persone: chi sbaglia deve pagare. Se vogliamo ripulire, che si ripulisca con sanzioni proporzionate al reato commesso». «Io credo nel mio lavoro – conclude Cosmi – e lo faccio con la consapevolezza di chi rappresento: includo il sottoscritto, la mia famiglia, la società ed un’intera città, sono tutte persone che non si possono tradire».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro