Sta venendo meno la vecchia guardia.E tocca dunque ai veterani togliere le castagne dal fuoco. La crisi del Napoli,parola più parola meno, vista da Serse Cosmi, allenatore che nutre grande ammirazione nei confronti di Benitez.«Non prendiamocela con lui, non credo che i modi diversi di allenare dello spagnolo non siano adatti al nostro campionato.Ha i suoi metodi e non deve tradire la propria filosofia di gioco per impossessarsi delle nostre abitudini».
Però se gli azzurri avessero il furore agonistico che Cosmi sa trasmettere alle sue squadre…«Forse manca qualcosa sotto questo aspetto ma il Napoli è lo stesso della passata stagione,dove ha fatto tanta strada.Se poi paragoniamo la fame di vittorie con quella della Juve, allora non c’è corsa: sotto quest’aspetto,nelle ultime tre stagioni c’è stato un abisso tra i bianconeri e le altre formazioni».
L’annata è iniziata male,sia in campionato che in Europa.«Bisogna valutare attentamente quanto di quello che vediamo oggi sia una conseguenza di Bilbao.Purtroppo beccare una spagnola ad agosto non è stato il massimo della fortuna, in questo periodo dell’anno noi italiani siamo sempre più indietro rispetto agli altri».
Ha inciso una campagna acquisti di basso profilo?«Ci sarebbe voluto un impegno economico maggiore perché alla lunga l’assenza di certi campioni si sta pagando a caro prezzo».
Il riferimento è ancora a Cavani e Lavezzi?«Esatto. Mertens avrebbe dovuto sostituire il “pocho”,Higuain è stato preso per far dimenticare Cavani.Se giocano bene e segnano nessun problema ma se si fermano,la differenza si nota.Quante partite ha risolto Cavani da solo anche ai tempi di Mazzarri?».
Allora nel discorso mettiamo dentro anche Hamsik.«Certo.Marek per due anni è stato determinante e quando viene a mancare il sostegno di un elemento così importante,alla fine i risultati non arrivano.È come se si fossero sottovalutate certe situazioni: Mertens non è Lavezzi e Higuain non è Cavani».
La vecchia guardia sta tradendo?«Mettiamola in questo modo:i giocatori più rappresentativi sono lontani dal loro rendimento standard: questo è il dato preoccupante.Quando i vari Hamsik,Higuain,Callejon, Albiol,Mertens e Insigne ritroveranno lo smalto migliore, il Napoli riprenderà a volare».
È facile dirla così ma come se ne esce adesso?«Attraverso il lavoro, che non vuol dire allenarsi di più.Semplicemente lavorare meglio, ritrovare la fiducia in se stessi,parlare poco e isolarsi».
Il Napoli è fragile psicologicamente?«Perché adesso è fragile nei suoi giocatori più forti.Tocca a loro tirar fuori gli attributi e caricarsi la squadra sulle spalle».
Fonte: Il Mattino
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