L’edizione odierna del Corriere dello Sport scrive sulla situazione contrattuale di Maurizio Sarri: “Sarri firma per il Napoli nell’estate del 2015: un quinquennale, a settecentomila euro, con opzione di rinnovo da esercitare, stagione per stagione, entro il 31 maggio. I risultati, lo spettacolo, l’empatia spingono a riscrivere tutto e a Roma, a campionato appena concluso, con la Champions in tasca e la felicità che sgorga ovunque, De Laurentiis, l’ad Chiavelli, Sarri e il suo manager Pellegrini praticamente «stracciano» il contratto e ne riproducono, con ciò che pare un capolavoro, una nuova versione moderna, appagante, soddisfacente per chiunque. Stavolta c’è un quadriennale «particolare»: scadenza fissata nel 2020 (il primo biennio ad un milione quattrocentomila euro, dunque il doppio del precedente negoziato; il secondo ad un milione cinquecentocinquantamila euro) però con la possibilità – e ora bilaterale – di divorziare nel 2018: il Napoli, se volesse, versando un milione di euro; e Sarri, nel caso in cui ne sentisse il bisogno, attraverso il pagamento di una penale da otto milioni di euro.
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