Come riporta l’edizione odierna del Corriere dello Sport, sfogliando l’album dei ricordi, il Sassuolo diventa un tabù, uno scoglio sul quale il Napoli è andato a sbattere, facendosi del male: è successo, eccome, e ripetutamente, e Sarri non ha dimenticato il suo debutto, cominciato con un’illusione (il gol di Marek Hamsik) e finito con una sconfitta e gocce di sudore che introdussero al cambiamento, dal rombo al tridente. Ma poi è capitato anche in epoche recenti e non sospette, quando il calcio verticale (ormai) pareva nelle corde d’una squadra prossima alla perfezione: 1-1 al San Paolo, nella stagione passata, in una sfida paradossale, dominata e infine pareggiata; e 2-2 al ritorno, sprecando, imprecando, perché quel giorno il Napoli s’accorse che la qualificazione (diretta) in Champions League stava diventando improbabile e riavvicinarsi (eventualmente) alla Juventus sarebbe a quel punto divenuto un miraggio. E allora, per esorcizzare il pericolo, Napoli s’è data appuntamento (di nuovo) allo stadio San Paolo: in cinquantamila, anzi di più, per questo pomeriggio in cui una partita viene trasformata in Evento e, probabilmente, altri cinquantamila (e fanno centomila) per mercoledì sera, quando a Fuorigrotta arriva il padre del tiki-taka con il suo Manchester City: nelle quattro giornate del Napoli c’è la magìa del calcio, stavolta.
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro