Secondo l’edizione di oggi del Corriere dello Sport, a Piotr Zielinski, l’enfant prodige della Polonia, sembrerà tutto finalmente vero e sarà possibile lasciarsi andare verso un 2018 in cui c’è il Mondiale da assaporare da protagonista. La Nazionale dà pure altro: perché questa è energia rinnovata, è la forza di sentirsi pronto (e immediatamente) per rilanciare l’amichevolissimo braccio di ferro con Allan, l’omologo della mediana di destra, in un «contenzioso» che per un anno ha premiato il polacco ed ora è invece ad appannaggio del brasiliano.
Le Nazionali dànno, anzi lasciano qualcosa: per esempio Jorginho e Diawara, che si giocheranno (come sempre) la cabina di regia per l’Olimpico, in una sfida che finirà per rappresentare il leitmotiv dell’annata intera, un duello sereno, senza veleni, com’è stato in passato e come sarà in futuro, cominciando sin dall’Olimpico, dove a marzo, contro la Roma (di Spalletti, dunque diversa) c’è stato per un’ora Jorginho e per gli altri trenta minuti (circa) Diawara. E’ un indizio, piccolissimo, magari anche significativo.
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