Come riporta l’edizione odierna del Corriere dello Sport, a Napoli via Verdi sbuca a due passi dal San Carlo, a Milano porta dritta alla Scala. A Roma è una piazza, come nella Bologna che lui lascerà, solo che qui siamo nel salotto dei Parioli e non nel cuore della zona universitaria sotto le Due Torri. Dettagli, in fondo. Simone Verdista per imboccare l’ennesima nuova strada di una carriera che, una volta lasciato il Milan, s’è sviluppata molto in provincia, con una piccola puntatina all’estero, ma che ora inevitabilmente deve decollare altrove, in una grande squadra e in una grande piazza, lì dove il ragazzo di Broni, a due passi da Pavia, possa compiere il definitivo salto di qualità. La certezza: quella che si è appena aperta può essere la settimana decisiva. Le pretendenti: Napoli, Inter e Roma. La deduzione: siccome le tre non partono tutte alla pari, e considerando che nel caso del club azzurro i punti di forza siano ampiamente superiori alla concorrenza, tutto lascia supporre che alla fine questa via Verdi, nel senso di Simone, possa sbucare dalle parti del San Paolo, zona Fuorigrotta, nuovo regno di Ancelotti. Ma l’Inter ieri, sfruttando l’assemblea di Lega, ha chiesto al Bologna di attendere fino a luglio: a quel punto il club nerazzurro potrà muoversi con più libertà. Perché il Napoli. A gennaio il club di De Laurentiis aveva già definito tutto con il Bologna: 23 milioni di base più 3 di bonus, un’intesa che per entrambe le parti vale ancora oggi. E con il giocatore, a sua volta, il Napoli era preossoché d’accordo su tutto, restando alle sole cifre. Unico punto da definire, e sul quale a gennaio non c’era stata convergenza, è una clausola rescissoria (35-40 milioni) che possa consentire al giocatore di muoversi in caso di una importante offerta dall’estero. Al di là di questo aspetto, a gennaio l’operazione non fu conclusa per un solo motivo: Verdi decise all’epoca di restare a Bologna per completare il lavoro che aveva iniziato e per poter giocare sino a fine stagione con quella continuità che certo non avrebbe avuto approdando in un Napoli, quello di Sarri, con gerarchie ben cristallizzate. Ora che c’è Ancelotti in panchina, invece, Verdi può costruire in azzurro un percorso più libero. Ovviamente il Napoli ha un altro grande punto di forza: la liquidità e la capacità di investire subito.
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