‘ smarrita un po’ quella ferocia, così come quei movimenti perfetti, quei gesti, quella postura di Dries Mertens e Lorenzo Insigne che solo un anno fa avevano tutt’altro rendimento. Cercano disperatamente i gol, lo inseguono e l’accarezzano nei pensieri di qualsiasi vigilia. Su Lorenzo Insigne e Dries Mertens che non trovano la rete, il Corriere dello Sport in edicola oggi scrive: “Immaginate un po’ cosa diavolo passi ora nella testa di Lorenzino Insigne, intrufolatosi in quel tunnel dal 2 novembre scorso. Se ne sono volati via tre mesi esatti ed è un’eternità per chi vive amabilmente ossessionato da quella tentazione, da chi nelle otto successive partite (di campionato) ci ha provato trentaquattro volte, da chi ha sbattuto per quattro volte contro pali o traverse ed ora vorrebbe capovolgere il mondo. Ma è il calcio, lo sa Dries Mertens, che ha scoperto un’esistenza sconosciuta due anni, travestendosi da bomber, e si è accorto, ha sospettato, che il suo calcio era divenuto altro: una veronica, un lob, una sciccheria, una sequenza di capolavori da artista fiammingo. Poi la vena si è inaridita e quel talento eccezionale, una sorgente d’idee, s’è piegato alla normalità: sta segnando come un attaccante qualsiasi, cosa volete che rappresentino undici reti per chi, dodici mesi fa, di questi tempi, era già a sedici?”.
Il Napoli degli ultimi ha sempre segnato tanto, dall’era Benitez in poi: “Il secondo Napoli di Maurizio Sarri ne fece sessantatré in trenta partite (media di 2,1), il secondo ha tenuto quella andatura, con sessantacinque gol in trentadue (e la media è stata di 2,01): con Ancelotti si è abbassata la frequenza, ora sono quarantotto reti in ventinove (1,65) anche perché è cresciuta la statura degli avversari in Champions League ad esempio, ma anche perché s’è intrufolato qualche granellino nel meccanismo offensivo e sono saltate alcune coordinate. Si chiamano dettagli esistenziali, volendo, che però lasciano il segno nell’umore, almeno fino all’estasi da catturare rapidamente”. Adesso tocca di nuovo a loro, con la speranza che magari già quest’oggi contro la Sampdoria tornino ad esultare e sorridere Lorenzo Insigne e Dries Mertens.
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