Secondo l’edizione di oggi del Corriere dello Sport, un passo avanti e neanche uno sguardo indietro: il mercato dei rinnovi cammina parallelamente a quello classico, perché i progetti non racchiudono novità ma anche le certezze di un passato recente. Si sta parlando – con i manager – e si continuerà a farlo, sapendo che però c’è tempo e poi verrà l’estate, il ritiro, la possibilità di incontrarsi e pianificare ancora: ma, intanto, qualcosa si muove, meglio non prendersela comoda.
ALBIOL. Ha il contratto che scade tra un anno e la voglia matta di allungarlo ancora, per dodici mesi: non è impossibile, non è difficile, non è neanche semplice, ma ciò non modifica l’empatia. Però esiste lo spiraglio: Albiol, trentasei anni a settembre, sa bene di non poter essere una priorità, tra i pensieri del club, né ha fretta.
CALLEJON. Vale il discorso fatto per il suo amico e connazionale Raul, però cambia la sostanza: Callejon ha trentadue anni, una polivalenza indiscutibile e un accordo – pure per lui – che ha ancora soltanto dodici mesi di vita. Il Napoli gli ha proposto un biennale, dunque lo vorrebbe con sé fino ai trentacinque anni, ad una cifra meno invitante di quella attuale: si è passati alla fase di riflessione, che prelude comunque ad altri nuovi appuntamenti, da sistemare nel calendario da luglio in poi, possibilmente a Dimaro-Folgarida. La volontà di entrambi è quella di starsene assieme.
MAKSIMOVIC. È il calciatore con il quale il lavoro è stato portato avanti in maniera più netta e decisa: dieci giorni fa, è arrivato a Napoli il suo manager, Ramadani, e si è vicini ad un accordo che significherebbe 2022. Il difensore si è legato al club e alla città e la stima conquistata con Ancelotti, che l’ha anche spostato a destra, ha allargato i suoi orizzonti e, ovviamente, le possibilità di giocare.
MERTENS. A parametro zero non sarebbe giusto lasciarlo andare, né «Ciro» valuta questa ipotesi: si siederanno e in quell’istante varrà tutto, anche la scelta di vita che potrebbe indirizzare Mertens a starsene ancora a Napoli. Ha trentadue anni, la Cina non ha costituito un orizzonte due anni fa e il richiamo della gente è un valore aggiunto che conviene considerare.
MILIK. E’ già stato preparato un disegno, attraverso una serie di incontri che ci sono stati con il suo management: Milik viene considerato «il centravanti» per il futuro e quando mancano ventiquattro mesi alla deadline contrattuale val la pena di trovare un punto di incontro. Pure per lui, il ritiro non avrà solo valore per la preparazione, ma anche per il futuro.
ZIELINSKI. Il talento allo stato puro, che può fare tante cose nella vita, a centrocampo o anche sull’esterno o dietro le punte: il versatile polacco va blindato e l’unico problema potrebbe essere rappresentato dalla clausola o forse anche no. A volte sembrano dettagli, ma il Napoli insegue il suo autografo.
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