“È una nota a piè di pagina, quasi alla fine di un report molto ampio sulla criminalità che sta cambiando pelle in questi mesi stravolti dal virus. Ma rappresenta una novità importante per il mondo del calcio, dopo settimane in cui la voce degli ultrà e delle tifoserie italiane è stata solo una, quella contro la ripresa”, scrive quest’oggi il Corriere della Sera parlando di “ultrà contro ultrà”. Il fronte opposto, quello ostile allo stop ad oltranza, esiste. E preoccupa il Viminale per le sue innervature politiche: “Evidenze investigative attestano lo studio, da parte di alcune tifoserie, di iniziative di contestazione, anche di piazza, nel caso di prosieguo del blocco dei campionati». È quanto si legge nel report dell’Organismo di monitoraggio delle infiltrazioni criminali nell’ambito dell’emergenza Covid ed anche per questo rischio “le risorse impiegate devono essere se possibile rafforzate: il tempo che passa aumenta le possibilità che questo tipo di propaganda e proselitismo in qualche modo abbia un seguito”. Con l’eventuale ripresa a porte chiuse, il rischio di contatto tra fazioni opposte sembra ridotto, ma anche le tifoserie che non vogliono la ripresa del campionato sono determinate nella loro protesta e continuano a farlo sapere con gli striscioni.
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