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CorSera – Coronavirus, il piano del governo per la “fase 2”: si studia la ripresa, ma serve l’ok della scienza

Il punto del Corriere della Sera

Prima le aziende, poi i negozi, i bar e i ristoranti. Solo alla fine (alcuni) luoghi del divertimento. Secondo quanto scrive quest’oggi il Corriere della Sera, nelle intenzioni del governo potrebbe essere questo lo scaglionamento delle riaperture per la ‘fase 2’. Nulla è ancora deciso, però, perché serve l’ok definitivo della commissione scientifica e non vanificare quanto fatto in questi mesi.

IMPRESE – Già da mercoledì potrebbero ripartire alcune imprese che avranno dimostrato di poter rispettare le norme: distanziamento di almeno un metro, dispositivi di protezione, pulizia due volte al giorno, disinfettanti agli ingressi e vicino ai computer, sanificazione dei sistemi di areazione. Sì ai settori della moda, al tessile, alla produzione di autoveicoli e motocicli, al trattamento dei rifiuti. E poi i cantieri, le cave, le agenzie interinali.

NEGOZI – In un secondo momento, probabilmente il 4 maggio, ma evitando assembramenti e scaglionando gli ingressi: un cliente e due lavoratori per un locale di 40 metri quadri o se è più piccolo al massimo due persone all’interno. I negozi di parrucchiere ed estetica potranno lavorare soltanto su appuntamento con un cliente alla volta

BAR E RISTORANTI – Subiranno delle rivoluzioni. Dovranno essere completamente riorganizzati per un distanziamento che va ben oltre il metro con un corridoio di sicurezza per chi si avvicina al bancone. L’ipotesi più ottimistica – si legge – parla di prime riaperture l’11 maggio, ma sono in molti, tra tecnici e scienziati, a ritenere che sia troppo presto, ma si potrebbe cambiare per zone d’Italia

CINEMA, TEATRI E DISCOTECHE – Sono segnate in rosso, con pericolosità alta, come anche altri luoghi pubblici. C’è chi ritiene opportuno rinviare la ripresa direttamente a settembre, chi ipotizza un’apertura per quelle all’aperto o di distanziamento più ampio e la vendita solo online dei biglietti per evitare le file. Pericolo massimo anche per le palestre, che potrebbero restare chiuse, mentre viene esclusa la possibilità di andare a ballare la prossima estate.

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