In quest’aria di forte contestazione che si respira in casa Napoli nel mirino ci finisce anche Davide Ancelotti, figlio di Carlo e allenatore in seconda. Una delle cause dei tanti malumori nello spogliatoio azzurro, infatti, viene spiegata dal Corriere della Sera: “Stavolta i parenti non sono serpenti, casomai ingombranti. Non bastano la spaccatura fra De Laurentiis e la squadra ribellatasi al ritiro e il rapporto incrinato fra il presidente e Carlo Ancelotti a spiegare la crisi del Napoli. A rendere incandescente l’atmosfera a Castevolturno è spuntato anche un nuovo elemento che coinvolge Carletto e qualche suo familiare: ovvero l’accusa di nepotismo che già gli venne mossa a Madrid e Monaco. L’insofferenza di parte dello spogliatoio nei confronti del figlio trentenne Davide, vice allenatore, e del genero nutrizionista Mino Fulco ormai è cosa nota. Eppure Ancelotti non è il primo tecnico ad affidare all’interno dello staff compiti di responsabilità a un familiare. Che questo avvenga per stima sincera o per avere un appoggio di fiducia in più nel gruppo di lavoro poco importa. Spesso è breve il passo fra ‘Figlio d’arte’ e raccomandato”.
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