San Siro è la nuova casa, il Milan la squadra contro cui il suo Napoli si gioca un pezzettino di scudetto. Come essere a metà tra presente e futuro, dimostrare valore e personalità dall’una e dall’altra parte del campo. Salutare con gloria i colori azzurri, e magari, farsi perdonare dagli avversari se per ora la grinta, l’istinto e la tecnica sono di casa ancora sotto il Vesuvio. Lì nello stadio dove probabilmente ebbe inizio la storia rossonera del portiere spagnolo, agli esordi con il Napoli. Reina, una sera di settembre del 2013, dopo una storica vittoria contro il Milan, andò a dormire con la maglia rossonera numero 45 e i pantaloncini azzurri. Perché parare un rigore a Balotelli, il primo dopo 21 centri consecutivi dal dischetto, gli garantì sogni d’oro. Spiegò qualche giorno dopo di averlo aspettato un secondo in più, con pazienza e cattiveria. Domani, Pepe, dovrà avere uguale tenacia: aspettare, senza emozionarsi. Nella settimana che ha anticipato la sfida di San Siro, davanti alla sua casa di Posillipo ci sono stati minivan pieni di scatoloni. Anticipare il trasloco, quasi un modo per esorcizzare l’emozione del cambiamento, avviare l’addio a una città che lo ha incoronato re e che mai gli affibbierà l’etichetta di traditore. Reina ha spalle larghe, la scelta Milan nasce in maniera convinta dopo che il «suo» Napoli ha deciso di non rinnovargli il contratto.
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro