Nell’anno in cui è nato (il 1961) il Sassuolo,la squadra della suacittà,si piazzò quarto nel campionato di prima categoria. Mai Giancarlo Corradini,terzino roccioso del Torino prima e del Napoli poi, avrebbe pensato di vedere la squadra della cittadina emiliana in cui vive e dove ha mosso i suoi primi passi-e ha debuttato a 16 anni in serie D-sfidare la squadra che gli ha consentito di vincere uno scudetto e trionfare in Europa.«E di conoscere e giocare con campioni come Maradona e Careca».
Corradini,dopo 4 giornate ha un senso parlare di crisi?«C’è qualcosa che non va nel Napoli.Forse crisi non è la parola giusta,ma se va avanti così si rischia di far crollare tutto il progetto.Ho l’impressione che si stia ripetendo quello che ho vissuto a Napoli nell’ultima stagione di Ranieri, nel 1992.Eravamo fortissimi, tra le favorite per lo scudetto,ma qualcosa si ruppe nelle prime giornate e non fummo più capaci di aggiustare i cocci».
Non è un bel ricordo:Ranieri venne esonerato.«Io credo che il Napoli non debba far mancare a Benitez la fiducia:perché è vero che fa parte della categoria degli allenatori di grande spessore internazionale,ma sono uomini che subiscono le pressioni e soffrono per le critiche».
Lei ha lavorato con Lippi,Capello,Deschamps e Zola: la tranquillità è alla base dei buoni risultati?«È così,anche se è pur vero che i veri campioni escono fuori nei momenti di difficoltà e nella burrasca.Proprio quando tutto sembra finito,spuntano loro con un colpo a sorpresa che rimette tutto in gioco. Alla fine il calcio è una questione di fortuna.Spesso vince chi ne ha di più».
E il Napoli come è messo su questo punto?«Beh,il gol preso a Udine è veramente una jella: Koulibaly ha rinviato mettendo la palla sui piedi dell’attaccante.Con il Palermo,invece,ho visto tanta insicurezza nel reparto difensivo».
Il Sassuolo là davanti può far male?«Eh sì.Di Francesco gioca in maniera arrembante,ha un gruppo che si conosce bene e che sa di dover approfittare delle gare in casa per poter costruire la salvezza».
Nella Juve ha fatto da traghettatore: ha un senso una simile soluzione?«No.Lo feci quando comunque il campionato di serie B era già vinto.Se De Laurentiis decidesse di cambiare dovrebbe trovare un allenatore pensando che possa essere l’allenatore anche nella prossima stagione.Ma spero tanto che il Napoli si possa risollevare con Benitez che considero tra i tecnici più preparati d’Europa».
Crede che il Napoli possa risalire? «Certo.Per ritrovarsi serve però che i giocatori più importanti tirino fuori orgoglio e tecnica.È facile prendersela con l’allenatore.Ma non mi pare che Higuain e Callejon stiano facendo faville…»
Per lo scudetto gli azzurri sono fuorigioco?«Certamente sì,ma non perché lo dice la classifica:ormai è evidente che sarà un duello fino all’ultima giornata tra Roma e Juventus».
Fonte: Il Mattino
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro