Bernardo Corradi è candidato a sostituire il nino maravilla in caso di forfait. La decisione finale, ovviamente, spetterà a Guidolin. Lo dice chiaramente lo stesso attaccante toscano: “Il mister decide gli undici da mandare in campo e i risultati dicono che finora ha sempre azzeccato le formazioni. Se siamo dove siamo il merito è sì delle nostre qualità, ma soprattutto delle sue capacità”.
Tu come stai? Sembri uno dei più in forma nel reparto avanzato: “Sto bene fisicamente, ma so anche che il dovere di un calciatore, in momenti come questo, è accettare le decisioni del suo tecnico e dare sempre il massimo contributo, fosse anche solo per gli ultimi cinque o dieci minuti”.
Potresti comunque sostituire Sanchez: “Sinceramente non so come sta Alexis, perchè lui è mattina e pomeriggio a fare cure e terapie, non è con noi. Si spera che ce la possa fare. Se così non fosse, sarà sostituito in maniera ottima come è già stato, sia da chi prenderà il suo posto che da chi è subentrato”.
Se non ci sarà, la sua assenza peserà: “Se vogliamo pensare in grande, dobbiamo dare fiducia a più di undici giocatori, soprattutto se, come potrebbe accadere la prossima stagione, si dovrà giocare su tre fronti. Bisogna evitare di spremere i soliti, anche perchè oltre alle competizioni usuali ci sono pure gli impegni con le Nazionali”.
Nel gruppo c’è voglia di rivalsa? “Non parlerei di rivincita o rivalsa. Non siamo in crisi, non è un periodo fallimentare. Abbiamo sbagliato approccio mentale solo a Lecce, ma la squadra si è abbondantemente ripresa con la Roma. Avremmo addirittura potuto vincere, ma abbiamo commesso delle ingenuità e quando lo fai le grandi squadre ti puniscono“.
Al San Paolo sarà una bolgia: “Sì, ma anche i nostri giovani (a livello anagrafico) hanno disputato numerose partite in A e uno stadio pieno è l’ambiente ideale a livello di motivazioni. Il Napoli è in forma, è forte: è una di quelle partite belle da giocare. Provocazioni da Napoli? Non ne sono al corrente, non ho letto molto della loro situazione. Dobbiamo pensare a noi stessi e preparare bene la gara“.
Come voi il Napoli ha un grande attacco, ma in difesa loro non stanno tanto bene: “Non so se sia così. La loro classifica dimostra che se hanno qualche lacuna la sanno colmare grazie alla bravura del tecnico e della squadra”.
L’Udinese crede ancora nel terzo posto? “Personalmente se ad inizio campionato mi avessero detto che a questo punto eravamo a competere per l’Europa che conta, avrei messo la firma. L’avrei fatto già per l’Europa League. Invece stiamo seguendo un posto in Champions. Non è facile, ma gli scontri diretti danno la possibilità di essere arbitro del tuo destino“.
Parlavi di stadio che stimola. Ma non fa anche paura questo Napoli? “Parlerei di rispetto, non di timore. La paura è figlia del rispetto: noi dobbiamo essere bravi a trovare i loro difetti e colpirli lì. Credo comunque che il mister stia preparando bene la gara“.
Guidolin e Mazzarri per certi versi si assomigliano: “Per gran parte del campionato l’Udinese è la squadra che ha giocato meglio. Questo è merito del Mister. Rispetto all’anno scorso, a livello di organico si è cambiato poco. Sono partiti due big come D’Agostino e Pepe e si sono trovati degli acquisti azzeccati. Il mister ha inciso moltissimo. Il merito di Mazzarri è quello di aver fatto un grande campionato con il Napoli”.
Come cambia l’Udinese senza Sanchez? “Finora abbiamo sfruttato la capacità di Sanchez di creare superiorità numerica e la vena realizzativa di Totò. Cambiando interpreti cambia lo stile di gioco per forza, perchè nè io nè Denis abbiamo quelle caratteristiche. Ma uno dei passi avanti fatti dall’Udinese quest’anno è la capacità di cambiare stile di gioco“.
Un punto di forza del Napoli è la corsa. Da questo punto di vista come sta l’Udinese? “Se a Lecce ha dato qualche perplessità, con la Roma ha dimostrato di essere in salute,finendo la gara in attacco. La chiave della partita a Napoli sarà reggere l’impatto fisico della squadra avversaria. Sentir parlare di Udinese in crisi mi fa sorridere, solo per due risultati negativi. Certamente una grossa mano ce la può dare l’ambiente, eccezionale, che lascia lavorare con tranquillità. Sarebbe giusto sottolineare episodi come quello dell’accoglienza che ci hanno riservato al rientro da Lecce: ci ha fatto tanto piacere, un attestato di educazione e civiltà, oltre che di attaccamento”.
Fonte: Udineseblog
La Redazione
A.F.
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