Liverpool Atletico-Madrid, gara valida per gli ottavi di finale di Champions League disputata l’11 marzo scorso davanti a 52mila spettatori, avrebbe causato 41 vittime in più per il Coronavirus, tutti decessi avvenuti tra i 25 e i 35 giorni successivi alla partita. Lo rivela lo studio condotto da Edge Health, società che analizza i dati per il Servizio Sanitario nazionale britannico, pubblicato dal ‘Times’. Il match di Anfield fu l’ultimo disputato in Inghilterra prima che arrivasse lo stop alle competizioni. In Spagna, in quel momento, si registravano secondo la ricerca circa 640 mila persone infette, un dato davvero impressionante: 100 mila, invece, il bilancio inglese. La partita finì subito sotto osservazione perché considerata – insieme ad Atalanta-Valencia – veicolo di diffusione del Covid-19.
Il mese scorso erano arrivate le parole del sindaco dell’area metropolitano di Liverpool, il laburista Steve Rotheram: “È scandaloso se le persone hanno contratto il Coronavirus come risultato diretto di un evento sportivo che crediamo non avrebbe dovuto aver luogo. Ciò ha messo in pericolo non solo quelle persone, ma anche il personale in prima linea del SSN e altri nelle loro stesse famiglie che potrebbero averlo contratto. Abbiamo osservato un aumento della curva di infezione. Dobbiamo capire se alcune di queste infezioni sono dovute direttamente ai sostenitori dell’Atletico. Non è stato permesso loro di radunarsi nel proprio paese, ma 3.000 sono arrivati nel nostro e potrebbero aver diffuso il Coronavirus. Il Governo si deve assumersi la responsabilità di non averli bloccati prima“.
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