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Coronavirus, l’epidemiologo Lopalco lancia l’allarme: “Virus non si è indebolito, in ottobre ritorno prepotente”

Lunga intervista al professore

Una lunga intervista, fatta da Open Online, con Pierluigi Lopalco. Il professore, epidemiologo dell’Università di Pisa, pensa che il Coronavirus non si sia indebolita, anzi, ipotizza che il virus tornerà di prepotenza in autunno. Ecco quanto evidenziato da IamNaples:

FOCOLAI – “Quelli evidenziati negli ultimi giorni sono relativi a casi di importazione. Ci sono due tipi di contagio: ci sono casi con scarsissima carica virale legati a strategie di screening o casi con una più forte intensità del virus che l’hanno portato in Italia dall’estero. Massima allerta, quindi, ai viaggi e ai rientri dai Paesi più a rischio”.

DEBOLEZZA – “Il virus non si è indebolito, non esistono ceppi più aggressivi o meno aggressivi. C’è stato un cambiamento nella circolazione del virus: è diminuita la quantità di virus in giro in Italia. Mentre l’epidemia si stava spegnendo nella popolazione residente, abbiamo iniziato a importarla dall’estero”.

FOCOLAI – “Ci sono meno casi e quei pochi casi sintomatici vengono identificati subito. Il virus non è mutato e ce l’ho dimostra l’episodio del focolaio al San Raffaele di Roma. Lì il Sars-CoV-2 è entrato in un contesto delicato e ha fatto molti morti. Né più né meno di quello che è successo a febbraio”.

FRONTIERE – “Chiuderle ha scarso effetto e l’ha avuto anche a febbraio perché i virus non si possono fermare alzando i muri. Gli interventi efficaci sono due: evitare la partenza dall’estero di persone che abbiano la febbre e mantenere la guardia alta qui in Italia”.

IMMUNI – “Non sta funzionando perché siamo un popolo strano. Bisogna insistere sull’informazione e investire nella comunicazione. In Puglia, per il momento, abbiamo avuto solo due segnalazioni dall’app Immuni relative a falsi positivi. Immuni diventerà importante se i casi dovessero aumentare e se i cittadini l’avranno scaricata in massa”.

MASCHERINE – “All’aperto mi sembrano un’esagerazione. I dispositivi di protezione individuali vanno utilizzati con criterio. Occorre metterla quando non è possibile mantenere un distanziamento fisico e prevalentemente se ciò avviene nei luoghi chiusi. Quindi, giusto indossarla nei mezzi pubblici, sbagliato quando si sta facendo una passeggiata”.

SCUOLE – “Credo che la ripartenza della didattica in presenza, non tanto nelle scuole elementari ma più nelle scuole secondarie, possa comportare dei rischi maggiori. Va fatta molta attenzione perché, verosimilmente, gli studenti adolescenti possono rappresentare un veicolo di trasmissione”.

AUTUNNO – “Fare una previsione è la via migliore per sbagliarla, bisogna ipotizzare gli scenari e prepararci. Il più probabile è che ci sia una continua circolazione a bassa intensità del virus per tutta l’estate. Dobbiamo investire molto in prevenzione per evitare che l’intensità aumenti. Si sta concretizzando quella frase che ci ripetevamo già dalla scorsa primavera: dobbiamo abituarci a convivere con il virus che esiste e circola tra noi”.

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