Il mondo dello sport di base, messo in ginocchio nelle regioni strette dalla morsa dell’emergenza virus Covid-19, necessita di essere ascoltato e aiutato con atti concreti e immediati.
Ascoltato, poiché, ad oggi, Coni, Sport e Salute S.p.A. o anche le rappresentanze del sindacalismo autonomo – con una incomprensibile esclusione che appare di natura politica – non sono stati convocati in occasione del tavolo previsto per mercoledì 4 marzo dal Premier Conte. Né, tantomeno, il Ministro dello Sport ha ritenuto opportuno invitare gli operatori del Settore. Ignorare il mondo dello sport su tutti i tavoli di confronto convocati dal Governo rappresenta una grave mancanza.
Aiutato, poiché la rete di palestre, centri sportivi, studi di personal training, piscine e, più in generale, l’impresa sportiva italiana, al pari di altri importanti Settori presenti nella cosiddetta zona gialla, necessitano di riattivare al più presto la loro attività ed essere sorrette con azioni concrete.
Di seguito, alcune proposte, emerse nel corso di un incontro con gli operatori del settore e il Sen. Claudio Barbaro, Presidente di ASI (Associazioni Sportive e Sociali Italiane).
Azioni economiche.
- Istituire presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze un “Fondo Utenze” per sostenere la ripresa economica per gli impianti sportivi.
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Ridurre o sospendere il pagamento dei canoni per l’impiantistica sportiva pubblica.
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Istituire presso la Sport e Salute S.p.A. un fondo per risarcire i costi sostenuti per la copertura assicurativa per tesserati (polizza Infortuni, polizza Rct) da parte delle società iscritte al Registro Nazionale Coni, nel periodo di emergenza.
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Riduzione immediata e direttamente in bolletta, per associazioni e imprese che gestiscono Palestre, Impianti Sportivi e Natatori di parte delle accise/tasse in misura congrua a supportare il momento critico e la successiva ripresa.
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Consentire ai tesserati residenti nelle aree gialle che non hanno potuto fruire degli impianti e praticare sport, di dedurre quota parte dei costi di abbonamento: nel dettaglio, possibilità per l’utente finale di dedurre, nella successiva dichiarazione dei redditi, le quote di abbonamento pagate da marzo a dicembre 2020, con sistemi tracciabili, per l’iscrizione alle associazioni e imprese che operano in palestre, impianti sportivi e natatori nella misura del 100% e fino ad un tetto massimo di € 1.000.
Dettare e favorire l’adozione di linee guida di autocondotta:
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Effettuare una disinfettazione periodica in base alle specifiche indicazioni che verranno emanate dal Ministero. Mettere a disposizione prodotti di sanificazione disinfettanti per utenti o prevedere un totale scarico fiscale.
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Ridurre l’accesso ai corsi di gruppi nella misura, ad esempio, di 1 partecipante ogni 4 metri quadrati rispetto alla sala a disposizione.
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Sospendere l’utilizzo di bagni turchi, saune, ecc.
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Rimane invariato utilizzo della sala pesi, fruizione sedute personal training e utilizzo spogliatoi e docce.
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