File chilometriche ai supermercati subito dopo la diretta di Conte su Raiuno per diffondere norme di sicurezza in merito all’emergenza Coronavirus, e in barba al nuovo decreto tutti in massa a fare scorte alimentari creando un affollamento quasi simile a quello dei criticatissimi giovani menefreghisti ai baretti nelle scorse sere: insomma proprio il contrario di ciò che si dovrebbe fare. E fra le foto fuori il Carrefour h 24 di Corso Europa spuntano anche i calciatori azzurri: Callejon con la consorte Marta, e Llorente in fila insieme ai tanti napoletani. Perché molti non hanno paura del virus, bensì temono maggiormente essere limitati nelle uscite… e di morire di fame. «La prova che non bisogna essere geni per fare il calciatore», commenta ironicamente qualcuno sui social.
Certamente azioni senza logica: i supermercati saranno aperti e ci sarà modo di fare approvvigionamenti, di sicuro non verranno negati i beni di prima necessità. Insomma, il messaggio #iostocasa doveva partire da subito per buon senso, non dal giorno dopo per paura dei controlli. Una situazione davvero inspiegabile, e poi c’è chi guarda alla sospensione della Serie A e commenta: «I calciatori hanno mille controlli e più di tutti dovrebbero rispettare le norme, uscire solo per allenarsi con il gruppo fidato». Ma questa notte la smentita: anche loro, come tanti, sono stati travolti dall’ ondata di follia.
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