Cinquantamila euro di ammenda e diffida al Verona. Lo ha deciso il giudice sportivo sui fatti di Livorno-Verona di sabato scorso, quando da parte di un gruppetto di ultras veronesi si erano innalzati cori offensivi di Morosini, il giocatore del Livorno morto in campo lo scorso 14 aprile. Il sindaco leghista di Verona Flavio Tosi l’ha definita un’azione «inammissibile» e a un cugino del calciatore scomparso ha rinnovato le scuse della città. I tifosi, parte dei quali ha anche fatto il saluto romano, rischiano anche l’incriminazione per diffamazione.
Ma Tosi insiste: «Su cinquemila che vanno in Curva Sud, ci sono venti deficienti. Continuerò ad andare in curva. Una cosa sono le offese su un ragazzo che non c’è più – rileva Tosi – altro i cori contro i meridionali. I cori beceri ci sono in ogni stadio italiano. Ricordo che una parte della tifoseria del Napoli devastò una stazione, ma questo non viene mai citato. I tifosi del Verona sono come gli altri, non peggio». Chiudere la curva? «E perchè? – riprende Tosi – Non si colpiscono cinquemila ragazzi per venti deficienti. Non prendo le distanze da tutta questa gente. Le persone vanno colpite singolarmente».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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