La fortuna della Juventus è avere steward solerti ed efficienti in grado di operare «concretamente con le forze dell’ordine a fini preventivi e di vigilanza». Nello stadio della Juventus vengono esposti striscioni agghiaccianti (come quello sulla strage di Superga), vengono mostrati sacchetti per la spazzatura ai tifosi del Napoli, vengono intonati cori razzisti (gli ultimi sabato scorso durante il match contro l’Udinese) ma per il giudice sportivo Gianpaolo Tosel è sufficiente che gli steward intervengano rapidamente e non vale il principio della reiterazione del comportamento razzista.
Ecco che ieri la Juventus è stata multata ancora una volta per 10mila euro (la stessa ammenda ricevuta per lo striscione su Superga) perché alcuni «suoi sostenitori – come si legge nella nota del giudice sportivo – al 44’ del primo tempo e al 31’ del secondo tempo, hanno indirizzato alla tifoseria di altra squadra un coro costituente espressione di discriminazione territoriale». In pratica razzismo (il coretto era «Vesuvio lavali con il fuoco») che però non era rivolto solo ad una tifoseria «di altra squadra» ma ad un intero popolo. E Tosel aggiunge che la sanzione è stata «attenuata per avere la Società concretamente operato con le forze dell’ordine». Nelle sentenze del giudice sportivo non c’è traccia di ammende a carico della Fiorentina per i cori intonati contro Napoli e i Napoletani; la società viola non è stata sanzionata neanche perché i propri sostenitori hanno «introdotto nell’impianto sportivo ed utilizzato nel proprio settore materiale pirotecnico di vario genere» sempre per il fatto che gli steward sono intervenuti tempestivamente.
Una decisione che comunque sa di beffa per i tifosi del Napoli che avevano stigmatizzato quanto accaduto sabato allo Juventus stadium. In particolare c’è la protesta del movimento neoborbonico che aveva inviato un vero e proprio dossier in Lega. «La multa del giudice Tosel punisce solo simbolicamente i cori razzisti ma conferma quanto da più parti sostenuto: che si tratta di razzismo, che qualcuno lo ha registrato e che (dopo le decine di multe simili) occorrerebbe passare alla squalifica dello stadio».
Che quella bianconera sia una tifoseria sotto controllo è comunque testimoniato dal fatto che nella scorsa settimana, dopo Parma-Juventus, siano stati già emessi 23 Daspo nei confronti di 23 persone che viaggiavano sui pullman intercettati dalla digos. Il tutto è stato possibile attraverso le identificazioni che sono avvenute attraverso riscontri fotografici. Questi tifosi, appartenenti al Nucleo e ai Viking, sono ritenuti i responsabili di quanto accaduto in uno degli storici ritrovi dei tifosi del Parma: il Bar Gianni. Il Daspo inflitto ha una durata di due anni, adesso si procederà anche in abito penale con le accuse di reato che sono danneggiamento aggravato e lesioni.
«Durante la partita contro l’Udinese – si legge ancora nella nota del movimento neoborbonico – sono partiti i soliti cori contro Napoli (pur non essendo presenti squadra e tifosi azzurri in quello stadio). Il coro in questione augura la morte di diversi milioni di persone e, pertanto, non presenta connotazioni sportive o ironiche. Pertanto ai sensi della normativa vigente (e applicata anche in casi recenti in Italia ed in Europa) e in considerazione della reiterazione
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
della stessa infrazione, lo stadio della società bianconera deve essere punito almeno con uno o due turni di squalifica».
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