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Corbo: “Via i musi lunghi, a Londra un Napoli sperimentale. Molti hanno fallito la prova del ‘nove’, Rafael e Radosevic piacevoli sorprese”.

Il peggiore dei quattro tempi è stato l’ultimo. Così come il Napoli ieri è apparso meno brillante di sabato. Non può essere la stanchezza, perché quest’anno gli allenamenti sono lunghi ma blandi, sempre con il pallone, per mandare a memoria meccanismi e movimenti. Arranca chi ha le gambe pesanti, non chi come Benitez salta la fase del “fondo” e passa direttamente alla velocità. Il Napoli ha mandato in campo una squadra più che mai ibrida: mai somigliava a quello che si vedrà il 25 agosto con il Bologna, inizio di campionato. Centrali di difesa Gamberini e Fernandez, a sinistra Dossena che ha appena dato un importante contributo alla retrocessione in B del Palermo, centrocampo senza Hamsik ma con il giovane Radosevic, in avanti all’inizio Calaiò costretto a cedere il 9 a Higuain, la prova che nel Napoli lui sia sempre più vicino all’uscita. Non si può giudicare una squadra che fa sfilare, come sulla passerella di un outlet, giocatori da svendere. Come in certi negozi s’indovinava la scritta: “Fuori Tutto”. Il Napoli prova a sistemare chi non ha più spazio, ma si è infilato suo malgrado nel caos. In ritardo ha inseguito una punta, Higuain, neanche in ritardo ha piazzato chi è fuori dal progetto Benitez. Non ha deluso Mesto, contro l’Arsenal. Gli altri sì. Quel Dossena turista per caso a Londra, il pensoso Gamberini con barba che accentua la sua cupa malinconia, l’irriconoscibile Fernandez che non indovina passaggi e interventi ma è infallibile nel centrare autogol. Se Benitez fa giocare tutti, ha le sue ragioni: fraziona la fatica e offre qualche opportunità. Poteva sfruttarla Fernandez, e non l’ha fatto. Il giovane Radosevic, nazionale croato, in questa mediocrità diffusa ha fatto valere la sua dote: un incontrista che ruba palloni. Basta? Oppresso da alcuni giocatori demotivati, fuori forma o in partenza, il Napoli di Londra non è giudicabile. Non può deprimere già i tifosi, magari quelli che si erano già esaltati. Bisogna riflettere semmai sulle strategie: una società attrezzata, con un direttore sportivo che prenda meno ordini e più iniziative, doveva avere già sistemato giocatori in esubero. E sulla carta figurano da piazzare ancora Gargano e Donadel lasciati a casa in attesa di scritture, per non rendere ancora più afflittiva l’atmosfera del viaggio a Londra. Il Napoli ha accettato il doppio impegno inglese con lo spirito della squadra che affronta nei ritiri i fornai delle valli. Ma il Napoli, iscritto alla Champions, era a Londra, mica nelle borgate alpine. È stato giusto presentare una difesa così precaria come quella di ieri pur di onorare un contratto ricco con gli Emirates? Sono stati esposti Benitez e il Napoli alla delusa platea londinese. C’è tempo per il riscatto. Non preoccupa invece la squadra. L’allenatore sui suoi pizzini avrà preso appunti. Ha tempo e competenza per intervenire. I punti chiave sono 4. 1) Ottimi portieri. Rafael ha elasticità e istinto, manca di un maestro. L’uscita sul gol di Ghilas va corretta. Rinuncia alle gambe da posizionare sulle possibili diagonali del tiro. Doveva allargare lo spettro difensivo. Esce usando solo il corpo, lasciando mezza porta virtualmente scoperta. Va migliorato, l’Italia è scuola di grandi portieri. 2) Difesa in codice rosso. Non c’era Cannavaro, per fortuna. Un parafulmine. Se ha deluso Fernandez, non ha certo convinto Albiol che dopo il pasticcio di Dossena ha accompagnato Lica in rete, sperando forse di fermarlo raccontando una barzelletta. Non era quella la posizione di Albiol ultimo uomo. Va inserito in una difesa da sistemare. 3) Manca un centrocampista di qualità. Occorre uno con palleggio abile e rapido, direzione lucida e autorevole per creare gioco al centro. 4) Higuain è sovrappeso. Aveva davvero cominciato la preparazione con il Real? Benitez lo sa che non è pronto, gli ha lasciato spazio solo nella ripresa. Inutile il confronto con Cavani, più altruista nei rientri e più egoista in area. Più interessante la riserva di un secondo attaccante. Sapevano anche le suore stigmatine che sarebbe andato via Cavani. È arrivato solo ora Higuain, non la prima scelta. E si cerca nel buio un altro. Sfuma a Londra anche Martinez. Ma dopo gli acquisti a caro prezzo, non si può negare altro tempo a De Laurentiis. Se non esperienza di mercato, il Napoli ha almeno i soldi. Non è poco.

Fonte: La Repubblica

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F.G.

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