Il blog ricorda Ottavio Bugatti. Sono felice. Perché dimostra che questo “bar dello sport”non ha età, Bugatti è nella nostalgia di vecchi ragazzi come me. Mi accorgo che sono longevi anche quei giganti di lealtà come Ottavio, in un calcio spergiuro. Bene anche questo. Non ho sdegno per chi bacia la maglia in tv, sapendo che presto fuggirà. Che si è già messo in vendita. Sono piccoli uomini chiamati a recitare commedie miserrime in un calcio senza sentimenti e valori. Interpreti involontari di un calcio senza cuore. Bugatti arriva nel 1953, sarà per otto anni un portiere sublime, ed un giorno spiegherà la sua scelta. «Roma non mi esaltava, mal digerivo i colori della Juve». Chiaro. Senza mai temere di parlar chiaro. Se i giocatori di oggi sono diversi, non dovete criticarli. Se il calcio è diverso, non pentitevi di amarlo. È diverso il mondo. Lampedusa non vi dice niente? Ma non sono cambiati i tifosi, con i loro sogni puerili e onesti. Gran fortuna. Per il calcio. E anche per i tifosi stessi: ma non dite loro che sono i migliori, potrebbero accorgersene e cambiare, per carità. Lasciateli dormire sulla loro maestosa ingenuità. Andiamo intanto a vedere Roma-Napoli.
Voglio capire in quali condizioni atletiche si presenta il Napoli. La tattica viene dopo. Fino a venerdì sera il Napoli è indecifrabile.
Fonte: La Repubblica
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