Il caso Vargas non finisce con il primo tempo di Napoli- Cesena. È una nube che si allunga sul futuro del Napoli, se De Laurentiis e Mazzarri non fermano subito la sgradevole girandola di voci sul precoce esordio dell’ultimo acquisto. Più che 11 milioni ed un giovane talento da rivalutare, è urgente far tacere chi diffonde versioni di parte. Dall’altra notte gira questa: è stato il presidente a imporre Vargas. Chi ha interesse a convincere giornalisti e tifosi fornisce dettagli: De Laurentiis voleva vedere anche Fernandez, è uno dei giovani su cui punta. C’è infine chi fa notare l’anomalia dell’intervista di Mazzarri: ha persino esagerato nel fare autocritica per mandare messaggi, si è caricato di ogni responsabilità sulla prova di Vargas, «tutti lo volevano vedere ed io mi sono fatto prendere dall’entusiasmo ed ho sbagliato. Ma non sbaglierò più». Una più attenta ricerca conferma solo in parte la versione: è vero, il presidente ha chiesto di far giocare Vargas. Ma non ha suggerito né come, né quando. L’autocritica di Mazzarri non basta, né lo assolve. Se De Laurentiis ha interpretato l’attesa dei tifosi per un giocatore così atteso da far lievitare incassi al botteghino e share televisivo, se ha chiesto e non imposto l’esordio del fantasista cileno, è rimasto nel perimetro dei suoi diritti. Diritti, non poteri. Gli si poteva dire no.
Mazzarri aveva tre soluzioni giovedì.
1) Via libera a Vargas dal primo minuto se il giocatore gli fosse sembrato pronto, già inserito negli schemi, quindi utile per squadra e risultato finale
2) Disco rosso ad una richiesta inopportuna, se avesse visto Vargas come un alieno nei meccanismi del Napoli.
3) Soluzione intermedia, far giocare Vargas nel finale se lo avesse consentito o richiesto la gara. Adottata la quarta soluzione, la peggiore. È stato imbarcato un clandestino a bordo: Vargas ha persino intralciato Cavani. E c’è una chiave tattica: ha giocato non solo fuori forma, ma fuori ruolo. Non è stato, non è e non sarà mai una prima punta. L’avete visto. Ma aolltre alle attitudini, il fisico conta qualcosa per assegnare un ruolo? Ai tifosi conviene credere al plateale e raro pentimento di Mazzarri. Gli si deve credere, per i meriti e la stima conseguiti finora a Napoli. Se ammette di aver sbagliato, dice la verità. Ma si fermino quegli spifferi che da Castel Volturno tendono ad avvelenare il clima, interno ed esterno. C’è già tanto smog a Napoli.
Fonte: Antonio Corbo per Repubblica
La Redazione
C.T.
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