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Corbo: “L’insostenibile peso della violenza sul Napoli che vince”

Sei in Olanda, altri 4 ieri nella quieta bellezza di una serata d’autunno a Fuorigrotta. Con 10 reti nel giro di una settimana e due gare di anticipo il Napoli entra in giacca e cravatta negli ottavi di Champions. Capolista in Serie A e tra le prime 16 d’Europa. complimenti. Si può ancora sostenere che il livello del calcio italiano precipiti perché vi sia qualche novità nelle gerarchie tradizionali, perché una squadra ricostruita con tempismo e competenza nei suoi profili etici e tecnici domini le sue scene, perché magari qualche grande sia come sparita in un burrone? C’è una crisi di rigetto della realtà, stupisce la forza tranquilla di questo Napoli veloce e implacabile nella sua sistematica superiorità, nella varietà delle soluzioni offensive, nell’alternarsi dei bomber, anche stavolta 4 gol e 4 differenti marcatori. Com’è piccolo il nostro mondo. Si sa come e perché cambi il clima nell’universo, c’è chi non si accorge che nell’angusto recinto del calcio italiano stia cambiando qualcosa, che si possa vincere traendo anche profitto tra investimenti e si rotoli giù con la stessa velocità in classifica e nei bilanci. Di incorreggibile nel calcio, a Napoli come nelle metropoli europee, c’è anche l’ottusa violenza fuori degli stadi, giocandosi sfide alternative a quelle degli stadi. Triste riflettere: la melodica partecipazione di tifosi incantati dal nuovo Napoli collide con i resoconti degli scontri notturni con alcuni olandesi. Dichiararsi tifoso e fuori dello stadio far brillare dalle tasche dei jeans stracciati le lame dei coltelli? Non sarà tempo perso valutare quanto possa questa cornice criminale disturbare la cavalcata del Napoli, mai così forte e puntuale dal primo scudetto. Sono svaniti anche i livori dell’1-6 di Amsterdam. Osimhen ha scambiato la maglia con Calvin Bassey, cenno di cortesia platealmente rifiutato all’Arena Cruijff. Evidente che l’Ajax riconosca l’attuale subalternità alla squadra italiana del momento. Se qualche infortunio muscolare suggerisce cattivi pensieri, come la lunga assenza di Rrahmani, dalla panchina si è alzato un riconoscibile Ndombele. È ormai recuperato in un centrocampo che rimane saldo, sperando tuttavia che sia lieve l’insulto alla gamba di Anguissa. Si è rivisto anche Osimhen nello splendore della sua esuberanza. Spalletti ha dovuto richiamarlo quando è caduto per la quarta volta in fuori gioco. Irresistibile la sua voglia di prendere il largo alle spalle dei difensori avversari. Lodevole invece il suo gesto, ha offerto il pallone a Kvaratskhelia che gli chiedeva di battere il rigore. Sono solo le vittorie a fare del Napoli una squadra di buoni sentimenti? Tra le note migliori c’è Raspadori che a Napoli si accredita per la sua duttilità, che si impone come ideale falso nueve, ma si rivela anche disinvolto nelle conclusioni. A Sassuolo soccombeva con i 10 gol finali a Scamacca (16) e ai 15 di Berardi. Tocca a Spalletti invece decidere sulla coppia difensiva, in attesa di Rrahmani. Kim è a parso a disagio lasciando a destra il suo spazio a Juan Jesus. Che pensa di riportarlo a sinistra con Ostigard a destra?

Fonte: Antonio Corbo per “Il Graffio” di Repubblica

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