Il giornalista Antonio Corbo analizza la disfatta di ieri sera del Napoli di Benitez contro il Palermo attraverso le pagine del quotidiano La Repubblica:
“Con i deliri del suo sabato sera, il Palermo brucia una settimana di false favole. Fallita la quinta vittoria, il Napoli dà via libera alla Roma che può oggi sdraiarsi sulla crisi del Parma. Altra delusione: non doveva essere il duello tra Dybala e Higuain? Dybala si è presentato nella sua dimensione futura: uno dei più grandi attaccanti dei prossimi tempi.Higuain uno stanco brontolone, che protesta con tutti, tranne che con se stesso. RAFAEL sul tiraccio secco di Lazaar non chiude le mani, ma allarga due saponette. Quello del rimbalzo è solo un alibi fragile, perchè il portiere del Napoli era anche in posizione sbagliata, doveva essere almeno due metri avanti. Errore di presa ma anche di scuola. Si può giocare senza portiere? Il risparmio sull’ingaggio di Reina si rivela un disastro economico, visti i punti persi e gli squilibri provocati. Sul passivo del primo tempo, dure reti del Palermo dopo circa mezz’ora, indice anche la superiorità tattica del Palermo, messo meglio in campo. Iachini schierando un terzetto in avanti con Dybala “falso 9”, assistito da Vasquez e Quaison, rispetta una regola: con un attacco così congegnato occorre la difesa a 4, e Iachini la rispetta in modo comunque da bloccare il Napoli nelle zone vitali. Rispoli quarto a destra è anticipato in linea da Bolzoni, per De Guzman il varco è chiuso. A sinistra, c’è Lazaar 23enne marocchino di Casablanca che indovina sia la lunghissima sassata, quasi dal balcone di casa sua, sia l’attimo di amnesia di Rafael. C’è uno schema che beffa spesso il Napoli nel primo tempo: due del Palermo creano l’azione, arriva sul contro-lato un compagno libero per tirare a palla scoperta. Fatale l’errore nel disimpegno di Jorginho, quindi esemplare lo schema del raddoppio: lo svedese Quaison s’intende con Dybala, dal buio arriva libero Vasquez. Non solo per la mobilità costante e creativa del micidiale Dybala, sulla trequarti il Napoli è facile da bucare, perchè negli spazi larghi sono in affanno sia Jorginho che David Lopez, fragile asse contro rivali veloci. Hamsik marcato stretto da Rigoni ha discreti momenti di luce nella confusione. La sua esclusione è ormai risaputa, ma sorprende. È giustificata solo da un colpo subìto, colpo mai così utile in via diplomatica. Perchè consente a Benitez di provare senza riaprire un caso. Un 4-4-1-1. Gabbiadini al centro, in asse verticale, dietro Higuain. Con Callejon e De Guzman ai lati. Il terzo gol annullerà ogni speranza ed esperimento, riproponendo il solito giochino: due preparano il gol, stavolta in contropiede, l’insidioso Dybala coopera con Vasquez, nella terra di nessuno arriva l’imprevisto Rigoni e triplica il vantaggio. Certificando la disorganizzazione difensiva del Napoli. Ma le crepe riflettono la cattiva serata di tutta la squadra, non accusano la sola difesa, già penalizzata dall’errore iniziale di Rafael. Uscito Hamisk, passata ormai un’ora, benchè sul 2-0 potrebbe ricominciare la partita. Ma il Napoli con la variante tattica non ritrova nè equilibri nè il senso del gioco. Al punto che Benitez, spettatore della pirotecnica bravura del Palermo, annulla il test, inserendo De Guzman nella scia di Higuain con Gabbiadini a destra e Callejon a sinistra. Ma sono a disagio i migliori giocatori del Napoli. Il primo è Strininc, in palese regresso dopo l’ottimo inserimento. L’altro è David Lopez, non basta l’infelice prova del partner Jorginho a giustificare la sua. Ancora più grave la delusione di Higuain. L’applauso polemico al pubblico che lo fischia peggiora il giudizio sulla sua prova, rozza e segnata da isteriche reazioni. Ogni errore è da Higuain attribuito ad altri, che sia arbitro, guardalinee o un compagno. Sarà anche squalificato. Il castigo comincia quando Benitez lo sostituisce, con Zapata. Le fiammate finali non cambiano molto, attenuano solo il passivo, ma lasciano un dubbio: Gabbiadini, a rete con un grazioso tacco, è stato preso per la panchina? Lascio in tasca due domande, ripensando allo straordinario Dybala. Visto il ciclone che provocava il fiunambolo di Laguna Larga, sarebbe stato meglio far entrare subito Gargano. Benitez non mi risponderebbe. Ha sempre ragione lui. Passo alla seconda: Dybala ha 22 anni, per costruire un grande Napoli il club che acquistò Maradona può concorrere all’asta per questo fantastico argentino di 22 anni? La mediocrità era aurea per i latini. Per il Napoli è una mezza condanna”
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