Si parla ancora del no di Balzaretti. Lo spocchioso biondino con la coda di cavallo sarebbe costato oltre venti milioni in 4 anni. Ne ha già 31, soldi senza ritorno. Il suo rifiuto ha salvato il Napoli da una deriva pericolosa: comprare tramonti. Il fascino di questo Napoli è un altro. È indefinito nel modulo ma con giocatori di talento. Chi ama il calcio può seguire la fase più avvincente e complessa del calcio estivo: la costruzione, pezzo su pezzo. Qual è la combinazione vincente? L’amichevole con il club francese di pari livello, il Bordeaux quinto come il Napoli e quasi pronto per l’Europa League, ribadisce i punti di forza. Il primo è Pandev che avvia la ripartenza, specialità della ditta, e va a concludere ben servito da Vargas. Tecnica e senso tattico, con il suo fisico poderoso è già mobile. Non c’è Lavezzi, non è il sosia di Lavezzi, ma si annuncia ideale partner di Cavani, aiuterà poi Hamsik, favorendone gli inserimenti. Intorno a questi tre, Mazzarri dovrà indovinare il resto. Non è facile, dovrà gestire non le presenze, ma le assenze di Insigne: davvero il Napoli può farne a meno? I tifosi come reagiranno? Mazzarri ha la
non invidiabile fortuna di scegliere tre fra quattro: Cavani, Pandev, Hamsik e Insigne. Il modulo prevede come sempre gli esterni: Maggio dopo un avvio sofferto contro l’inafferrabile Tremoulinas con vigorosa ripresa e gol prenota la fascia destra, da assegnare la sinistra, al momento convince Dossena più di Zuniga con i suoi passetti da ballerino di tip tap, discreto nella fase difensiva ma non dà profondità. La mediana a 5 aspetta due al centro: Inler e un altro che può essere Behrami, veloce, incontrista mica male e già in sintonia con Pandev. L’affannato primo tempo è dovuto all’imperfetta coppia: Gargano è impreciso, non ha logica, perde qualche palla di troppo ed è velleitario pensare che l’ancora macchinoso Dzemaili possa giocare a ridosso degli attaccanti come ieri. Ha subìto Ben Khalfallah. Giusto il cambio in corsa: dal 3-5-1-1 annunciato al 3-4-1-2. Ne ha tratto vantaggio Vargas atteso all’ennesima prova della verità. È leggero per essere prima punta, ha velocità e tecnica da attaccante laterale, si esprime bene negli spazi larghi, meno a palla coperta. Soffre il contrasto. Ha rapidità, buon piede ma non resistenza per il cambio di marcia e il dribbling prepotente. Ma quella era l’irripetibile virtù di Lavezzi. Il giovane Vargas, che non ha deluso ma neanche superato il confronto a distanza con Insigne, va forse aiutato in palestra, dove lo staff sanitario del Napoli ha fatto miracoli nel recuperare al calcio Pandev, che aveva tuttavia esigenze opposte. Cederlo a una squadra inferiore, costretta a lottare, può essere un rischio. Anche la difesa offre ricambi di qualità. L’elegante Fernandez non può essere solo la
riserva di Cannavaro. Contro avversari con un solo attaccante e una finta punta tra le linee, è l’ideale tandem centrale per una difesa a 4. Il correttivo che il Napoli ha invano cercato l’anno scorso. Quante soluzioni. È la forza del Napoli e di un Mazzarri felicemente ispirato.
Fonte: Repubblica
La Redazione
C.T.
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