Tra le righe del suo violento discorso sulla Lega, si leggono un progetto e una notizia. Propone una guida doppia. Un dirigente che guardi oltre l’Italia: evidente, De Laurentiis immagina una platea internazionale, vuole di più dai mercati esteri, tra tv e sponsor. Un altro che si occupi di rapporti interni, «con Figc, Coni, istituzioni », non solo, ma «si batta anche per la legge sugli stadi». Qui scorre un messaggio: non pensa ad uno stadio nuovo, se non passa la legge attesa nel 2013 che consenta vantaggi ai club, svincolati dai Comuni. Chiaro, no? È cauto De Laurentiis sui due temi più urgenti. Mazzarri con il contratto in scadenza e gli acquisti di gennaio. Conferma la sua posizione: Mazzarri può firmare quando vuole, ma non gli porta fretta, perché non si distragga. L’onesta passione di Mazzarri è una garanzia: con o senza rinnovo, si impegnerà al massimo per il Napoli, come fa già. Ha anche smesso di manifestare i suoi malumori, i risultati lo premiano: quinto risultato utile. Con lucidità ha sostituito giocatori stanchi, anche se inamovibili sino a poco tempo fa; prova più spesso la difesa a 4, per avere modulo alternativo. Maggio, qualche pausa di Zuniga, l’asse verticale Gamberini- Mesto mettono in discussione il gioco sugli esterni. De Laurentiis si loda sugli acquisti («Bigon, Mazzarri ed io abbiamo indovinato tutto…) ma rischia di mandare in tilt la più scassata “macchina della verità”. Il Napoli è un capolavoro imperfetto. Può lottare con la Juve grazie a un micidiale congegno offensivo: dei 28 gol, 23 sono di Cavani (10), Hamsik (7), Insigne e Inler (3 e 3), non a caso i più preziosi. Da ieri va aggiunto il superlativo Inler tra i pilastri, magari con De Sanctis e Cannavaro. E sorprende che ci sia voluto tanto tempo per inserire Inler e riconoscerne i pregi: tecnica medio-alta, ma un eccellente rapporto tra continuità e posizione. Visti i due gol, il suo tiraccio da lontano, carico d’effetto, è un elemento di forza in più per il Napoli quando incrocia difese chiuse. Se questa squadra è un’adorabile incompiuta, lo deve a luci ed ombre di mercato. In estate fu giudicato possibile prima punta Vargas, su Donadel puntò Bigon come mediano di ricambio, mancava poi un difensore dal passo corto e rapido. Il Napoli migliore, Cavani e gli altri di buon livello, non solo può lottare per lo scudetto. Ha il diritto di farlo. Per valori tecnici, maturità e freschezza è una struttura di avvenire. Va completata: una punta di peso, un interno se Mazzarri crede solo nel suo modulo, un centrocampista di riserva. È da sperare che i 5 gol restituiscano non solo l’ottimismo, anche la voglia di disturbare la Juve. A Fuorigrotta non sempre passa il Pescara in gita. De Laurentiis e Mazzarri, uniti da rispettoso silenzio, sono pronti?
Fonte: La Repubblica
La Redazione
M.V.
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