Sembra di vederli: spagnoli e portoghesi escono con facce affumicate e terrorizzate da macerie neanche immaginate. Sembra che il Mondiale sia crollato tutto sulle loro ambizioni. I 5 gol dell’Olanda ai campioni del 2010 ed i 4 della Germania alla nazionale di Cristiano Ronaldo li hanno scossi. I giornali iberici pubblicano reportage di inviati ormai sgomenti. Si comprende la notizia che precipita sulla serenità del Napoli. Il Real Madrid sopravvive alla delusione perché è ancora in festa per la Champions, sopporta anche la sconfitta del suo leader, il portoghese Ronaldo, protetto da una clausola rescissoria astronomica, un miliardo. Il Barcellona piomba invece nella crisi più buia: va dal club alla nazionale spagnola. Luis Enrique, che non ha mai mostrato interesse per Higuain, si è adesso allineato con la richiesta di Lionel Messi. È il bomber del Napoli il suo partner migliore. Lo dice lui. E ci voleva il mondiale per capirlo? Gli spocchiosi catalani non pensavano ad un ex del Real Madrid. Sono delusi. Lo shopping in Brasile non incrocia offerte interessanti. I migliori finora sono da scartare. Robin Van Persie, capitano dell’Olanda, ha 31 anni.
Il suo compagno di nazionale, Arjen Robben, due gol anche lui alla Spagna, ha superato i 30. Ed è un esterno. Neymar da Silva ce l’ha già il Barcellona, ed è anche lui un esterno, allarga a sinistra. La sua esuberanza tattica è fuori tema nel club di Messi, che ora non ha più dubbi: Higuain è la punta centrale davvero compatibile. Ha tecnica pari all’altruismo, i movimenti giusti, l’ideale per aprirgli varchi. Il più moderno dei centravanti all’antica per la visione di gioco anche nello spazio stretto di un’area. L’immediata smentita del Napoli alla notizia di “Marca” rivela non paura, ma stizza. Sapeva Benitez prima del mondiale che era il padre lo strillone di Higuain. Il mercato rende invece credibile il piano: trent’anni dopo, si capovolge il gioco. È il Barcellona che vuole scippare un campione al Napoli. Ricordate i 40 giorni per slegare Diego dalla dorata prigione di Pedralbes? Lì trattava Juan Gaspart, vicepresidente, proprietario della catena alberghiera Husa. Qui c’è Aurelio De Laurentiis. Dice che non tratta. Finora ha fatto cassa e migliorato il Napoli dopo ogni addio. Benitez cancella Mazzarri, il bel gioco d’attacco non fa rimpiangere Lavezzi e Cavani. Chissà quale altro film passa ora nella testa di Aurelio De Laurentiis.
Fonte: Antonio Corbo per la Repubblica
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