Il futuro del campionato si legge sulla faccia scavata di Garcia. Tutta spigoli e crucci. Una bandiera di resa. La seconda che pareggia in casa con l’ultima, 47 punti contro 10, da una parte le velleità di scudetto dall’altra un club destinato alla B senza stipendi né certezze societarie: una disfatta senza appello. Questa Roma rimette in corsa il Napoli nella settimana che ne decide il futuro. Allo snodo c’è solo Benitez, dipende tutto da lui. In estate subì la partenza di Reina. Con lui, quanti punti avrebbe il Napoli oggi? De Laurentiis seguì cattivi consigli, purtroppo. Era stato già acquistato Andujar, caricando il libro paga di due milioni lordi l’anno. In società fu detto che Rafael sarebbe esploso a Napoli, che era osservato in segreto da grandi club europei, che bastava farlo giocare per avere in breve tempo un campione in casa. Un ottimismo che si rivela oggi esagerato. La realtà è diversa. Rafael sbaglia troppo. E non solo perché emotivo. Nei primi due gol a Palermo ci sono errori di scuola. Almeno tre. Non legge la traiettoria, i grandi portieri scattano prima che parta il tiro, la intuiscono.
È fuori posizione, sabato doveva essere due metri avanti sulla sassata di Lazaar da 40. Si muove con un saltello: i maestri del ruolo insegnavano “il passo” e la “spinta”, muoversi prima del tiro e poi scattare. Non si sa se Xavi Valero stia migliorando Rafael, i progressi non si notano. Benitez ha il dovere di schierare Andujar giovedì in Europa League. Con un pretesto. È lui il portiere delle Coppe. Se va bene lo conferma in campionato. Altrimenti, rimette in campionato Rafael, segnandosi la croce. Turnover eccessivo, poi. Non si esclude che Benitez voglia tenere alte le quotazioni di tutti. Sarà lodevole per una strategia di azienda, ma è meglio puntare sui migliori. In una partita che lasciava prevedere a Palermo ritmo altissimo è stato un errore schierare il riflessivo Jorginho, comprato per 10 milioni, cifra enorme in rapporto a quanto ha finora reso. Ancora peggio, è mancato a David Lopez il dinamismo di Gargano. Il solo che potesse fermare su spazi larghi Dybala. Non si spiega Britos, pagato 9 milioni, ora in scadenza di contratto. Possibile che il più veloce, tecnico e possente Koulibaly, uno che deve maturare, non possa giocare sempre? Piuttosto che tacere, De Laurentiis un giorno farà bene a cercare una spiegazione sulle sviste di mercato: perché il Palermo indovina Cavani, Pastore, Vazquez e Dybala e perché il Napoli incappa in Fideleff, Donadel, Vargas, Chavez… La Roma rallenta, coraggio. Benitez dia gli ultimi colpi di frusta. Qualcuno anche a se stesso. Vi sono piste ancora aperte, larghe, invitanti. Ma corrano solo i purosangue.
Fonte: Antonio Corbo per La Repubblica
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