La caduta di immagine non è stata certo contestata dagli sponsor, non possono, la risoluzione dei contratti prevede solo danni di immagine provocati da dirigenti, gli accordi non prevedono vittorie e sconfitte, ma chi investe milioni avverte i contraccolpi di un viaggio europeo su percorsi accidentati. Non cala l’audience tv: meglio o peggio? Pochi sul 3-0 hanno cambiato partita o canale. Totale 3,5 milioni di spettatori su tre reti. Interesse alto per il Napoli, quindi. Ma gli esperti rilevano che in troppi hanno assistito alla figuraccia. E questo crea imbarazzo «La crescita dei giovani passa attraverso le sconfitte», ha spiegato Mazzarri in Olanda. «Abbiamo deciso di puntare sui giovani e andiamo avanti così». Non andrà avanti così, e ieri l’ha fatto capire. L’incoerenza è stavolta lodevole. Ma è giusto attribuire ai giovani la sconfitta, e quali? Il Napoli ha schierato Rosati, 29 anni, Aronica 34, Cannavaro 31, Mesto 30, Dossena 31, Donadel 29, Dzemaili 26. Giovani 4 su 11: due sudamericani non più verdi, il ventitreenne
Fernandez difensore titolare della nazionale argentina e Vargas «secondo giocatore del Sudamerica» preso per 12 milioni con la benedizione del pio intermediario Alejandro Mazzoni, quindi l’evanescente El Kandouri 22 enne già fallito con l’Aik e Insigne, 21 anni, attaccante della nazionale italiana Se hanno deluso i quattro, sono altrettante le domande. 1) Perché Fernandez va in una difesa a tre con un altro centrale, il suo omologo Cannavaro, al punto di raddoppiarsi, scontrarsi, elidersi? 2) Visto El Kaddouri contro l’Aik stralunato e impreparato, era opportuno riproporlo? 3) Vargas figura in un attacco piuma, l’altra punta è Insigne, più esile e basso di lui? 4) Il minuto Insigne è micidiale negli ultimi 40 metri, perché gioca in copertura su una fascia di 80 e rischia una involuzione? Mazzarri si è dato già una risposta, se abbandona il discusso sistema del posto fisso: chi in A, chi in Europa League. Cambierà. Un dietrofront che ne conferma la saggezza. Nessuno più di lui saprà evitare ora cali di immagine e rifletti negativi nel marketing. Ha già sopportato un mercato incompleto. La mancanza di un progetto tecnico è evidente: mancano una punta di peso abile anche nel gioco alto , uno specialista sui calci piazzati, un difensore dal passo corto e rapido, l’unico è Grava, poteva essere utile su Nansingh ma guardava la partita in tv vicino Caserta. Gennaio è vicino, il mercato riapre. C’è da scommettere sulla capacità di reazione di allenatore e squadra. Coraggio, domani è un altro Napoli.
Fonte: Antonio Corbo per Repubblica
La Redazione
C.T.
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